Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 14 dicembre 2024
 
libertà di opinione
 

«Sono contrario a genitore 1 e 2: mi hanno lapidato»

15/01/2021  Padre Maurizio Patriciello racconta l'attacco di cui è rimasto vittima: «Ho messo un post su Facebook per dire che sono per dare un nome a un padre e una madre. L'Arcigay di Napoli mi ha dato dell'odiatore, del trumpista e ricoperto di insulti a mezzo stampa. L'intolleranza totalitaria dei tolleranti mi preoccupa»

«Sono nato da un padre e una madre. Mio padre si chiamava Raffaele,  mia madre Stefania. Mio padre era maschio, mia madre femmina. Sono loro eternamente grato per il dono immenso della vita. Genitore 1 e genitore 2 mi ricordano le prime addizioni alla scuola elementare. Un obbrobrio. Smettiamola. Facciamo le persone serie. E badiamo ai veri problemi del Paese». Avevo scritto questo post – che riporto - sulla mia pagina Facebook dopo aver letto su Avvenire la bella intervista di Luciano Moia allo psicologo Camillo Regalia dal significativo titolo Madri e padri irrinunciabili, differenze anche nominali indispensabili per la costruzione dell’identità dei figli. In quello precedente ironizzavo sul fatto che gli architetti di sesso femminile hanno – giustamente! -  preteso e ottenuto di essere chiamate architette mentre adesso alle mamme (mamma: da sempre genere femminile) viene chiesto di retrocedere a un patetico e retrogrado “genitore” dal sarcastico e becero sapore maschilista. Concludevo con un simpatico appello: «Donne di tutto il mondo, unitevi. Un simpatico abbraccio a tutti e a tutte». Mai una parola di offesa. Non è il mio stile. Chiunque può guardare la mia produzione pubblicistica (libri, articoli, post) e sa che non ho mai offeso nessuno, perché anche chi si critica merita rispetto.

Eppure tanto è bastato per suscitare l’ira funesta di Antonello Sannino, segretario dell’Arcigay di Napoli che ha parlato di «inaccettabile ingerenza» e ha proseguito: «Colui che si professa dalla parte dei deboli, ancora una volta è pronto a vomitare odio gratuito sui social. Non è la prima volta che questo personaggio cerca visibilità politicae pur di ottenerla scarica tutto l’odio e la rabbia sociale, ancora più pericolosa in questo delicato momento storico, contro le persone LGBT e contro le nostre famiglie». Poi il grido di guerra: «Siamo pronti a una manifestazione a Caivano. Gli speculatori sociali e i seminatori di odio come Maurizio Patriciello sono uno dei veri problemi del Paese». Ma il nostro eroe, sollecitato dal cronista del quotidiano, ha rincarato la dose. Sentite questa: «Padre Patriciello è un piccolo Trump del vesuviano che chiama a raccolta  i suoi contro le famiglie Lgbt». Sono addolorato per questo fratello che ha bisogno di ricorrere alla menzogna per affermare qualcosa che è solo nella sua mente. Infine minaccia di segnalare l’intervento, indovinate a chi? Al vescovo? No, al Papa. Lascio a chi mi legge il compito di giudicare e di stabilire chi è l’odiatore. Ha minacciato persino di venire a fare una manifestazione a Caivano. Dovrò avvertire la Questura? Sono rimasto allibito. L’intolleranza dei tolleranti è così spropositata verso chi esprime una sua opinione che mi preoccupa e mi fa pensare a un pensiero integralista che nasconde una visione totalitaria. Naturalmente non smetterò di esprimere le mie opinioni. E di volere bene a tutti. Sono un cristiano, un prete, un cittadino Italiano. Questo  germe di odio mi preoccupa: davvero un prete non può esprimere nemmeno un’opinione? Non è questa la strada da percorrrere. Una cosa sono le idee, altra cosa è la calunnia, altra cosa ancora sono le persone verso cui tutti abbiamo il dovere di inchinarci. A Sannino e ai membri dell’ associazione che rappresenta il mio abbraccio e la mia benedizione. 

I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo