L'immagine e la preghiera distribuite da papa Francesco. In alto e in copertina: l'incontro di Jorge Mario Bergoglio, 85 anni il 17 dicembre prossimo, con i parteciopanti alla 75a Assemblea generale della Cei, il 22 novembre 2021. Foto Ansa.
Incontro a porte chiuse con il Papa. L’assemblea straordinaria della Cei si apre con l’intervento di Francesco che parla loro in modo riservato. Due ore esatte, dalle 16 alle 18, per confrontarsi a tu per tu con i vescovi italiani. Prima di cominciare il colloquio il Pontefice ha fatto avere a ciascuno un biglietto con l’immagine del Buon Pastore e il testo delle Beatitudini del vescovo. La prima si sofferma sulla povertà e recita «Beato il vescovo che fa della povertà e della condivisione il suo stile di vita, perché con la sua testimonianza sta costruendo il regno dei cieli».
Il Papa è stato salutato dal cardinale Gualtiero Bassett che ha voluto ringraziarlo per «essere venuto – ancora una volta fuori dalla Sua casa – per incontrarci. È per tutti noi un dono che si rinnova a distanza di pochi mesi».
Il cardinale ha introdotto il tema della belezza del cammino sinodale con una battuta: «"Non abbiamo ancora concluso il concorso di bellezza!". Certamente vogliamo parteciparvi per la bellezza di una condivisione che trova nella collegialità e nella sinodalità l’espressione più intensa e vivace». E ha poi ricordato le parole di Paolo VI del 7 dicembre 1961, nell’ultima sessione pubblica del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il presidente della Cei, all'epoca, non era ancora stato ordinato prete, ma quelle parole, per sua ammissione, gli aprirono il cuore, accompagnando tutto il suo ministero: «La Chiesa – diceva Paolo VI – si è raccolta nella sua intima coscienza spirituale, non per compiacersi di erudite analisi di psicologia religiosa o di storia delle sue esperienze […] ma per ritrovare in se stessa vivente ed operante, nello Spirito Santo, la parola di Cristo, e per scrutare più a fondo il mistero […] e per ravvivare in sé quella fede […] e quell’amore che la obbliga a cantare senza posa le lodi di Dio […]».
Ed è questa «la bellezza cui vogliamo aspirare e che, in queste giornate, cercheremo di vivificare riflettendo sul Cammino sinodale delle nostre Chiese in Italia, avviato con l’Assemblea Generale di maggio», dice il cardinale. «È un percorso che si sta snodando in tutti i nostri territori, in tutte le nostre comunità, in piena sintonia con quello del Sinodo dei vescovi. È un tempo di grazia per le nostre Chiese per questo Cammino già ovunque avviato; per l’incontro a Firenze con la Sua presenza il 27 febbraio, per proseguire, in modo più approfondito, il cammino intrapreso a Bari, nel febbraio 2020; infine, pandemia permettendo, per il Suo incontro con gli adolescenti subito dopo Pasqua».
Insiste, il cardinale Bassetti, per ricordare le tre opportunità che lo stesso Papa ha sottolineato il 9 ottobre, aprendo il Sinodo: «Essere, cioè, Chiesa sinodale; Chiesa dell’ascolto; Chiesa della vicinanza». e chiede al Papa il Suo incoraggiamento, la Sua preghiera e la Sua paterna benedizione».