Dopo un'assordante silenzio, sottolineato anche poche ore fa dai vescovi presenti a Firenze per il convegno "Mediterraneo frontiera di pace", il Patriarca di Mosca Kirill ha fatto finalmente sentire la sua voce. Il suo è un messaggio di pace, ma rieccheggia anche, in alcuni punti, le parole con cui Putin ha giustifcato l'invasione dal punto di vista storico e culturale.
Ecco il testo integrale
«Cari padri, fratelli e sorelle!
Con profondo e sentito dolore percepisco la sofferenza delle persone causata dagli eventi che si susseguono. Come Patriarca di tutta la Russia e Primate della Chiesa, il cui gregge è in Russia, Ucraina e altri Paesi, sono profondamente solidale con tutti coloro che sono stati toccati dalla sventura.
Invito tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili.
Faccio appello a vescovi, pastori, monaci e laici perché forniscano ogni assistenza possibile a tutte le vittime, compresi i rifugiati, le persone rimaste senza riparo e mezzi di sussistenza.
I popoli russo e ucraino hanno una storia comune secolare che risale al battesimo della Russia da parte del santo principe Vladimir. Credo che questa comunione donata da Dio aiuterà a superare le divisioni e le contraddizioni sorte che hanno portato all'attuale conflitto.
Invito l'intera Chiesa ortodossa russa a sollevare una preghiera profonda e fervente per il rapido ripristino della pace.
Possa il misericordioso Signore, per l'intercessione della nostra purissima Signora Theotokos e di tutti i santi, preservare i popoli russo, ucraino e altri, che la nostra Chiesa unisce spiritualmente!»
Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia
24 febbraio 2022