L’Aga Khan IV, guida spirituale della comunità ismailita e noto filantropo con una fortuna colossale, è morto martedì 4 febbraio all’età di 88 anni a Lisbona, dove si trova la sede mondiale degli ismailiti. La sua figura carismatica ha segnato per decenni la vita religiosa e sociale di milioni di fedeli, promuovendo l’istruzione, la sanità e lo sviluppo economico in molte regioni del mondo.
Chi sono gli ismailiti?
L’ismailismo è una delle correnti dello sciismo, ramo minoritario dell’Islam. Come gli sciiti duodecimani, prevalenti in Iran, Iraq e Azerbaigian, gli ismailiti riconoscono l’autorità degli imam, considerati discendenti di Ali, cugino e genero del profeta Maometto. Tuttavia, mentre i duodecimani riconoscono dodici imam, gli ismailiti si fermano al settimo, Isma’il ibn Jafar (morto intorno al 762).
Questa differenza teologica ha portato gli ismailiti a sviluppare un’interpretazione dell’Islam meno legata alla rigidità dei precetti religiosi. Secondo Amélie Chelly, ricercatrice del CNRS e autrice del Dictionnaire des islamismes, intervistata dal periodico francese La Croix, «gli ismailiti hanno una visione più spiritualizzata dell’Islam, meno vincolata agli obblighi rituali rispetto ad altre correnti sciite». Ad esempio, l’astinenza dall’alcol, spesso elemento distintivo nell’identità musulmana, non è un tratto fondamentale per tutti gli ismailiti.
Questo approccio ha spesso suscitato l’ostilità delle correnti più rigoriste dell’Islam. «Per alcuni sunniti – prosegue Chelly – chiamare un musulmano "ismailita" è quasi un insulto, perché implica una negazione del carattere religioso della pratica ortodossa».
Una comunità globale con un forte legame con il Portogallo
Gli ismailiti oggi contano circa 15 milioni di fedeli in tutto il mondo, distribuiti in più di 25 Paesi. Le comunità più numerose si trovano in India e Pakistan, ma esistono gruppi significativi anche in Iran, Afghanistan, Siria, Yemen, Francia e perfino nella regione cinese dello Xinjiang.
In Portogallo, la comunità ismailita è particolarmente rilevante, con circa 8.000 membri. Questo legame risale agli anni ’70, quando, dopo la guerra d’indipendenza del Mozambico (ex colonia portoghese), molti ismailiti di origine indiana si trasferirono a Lisbona.
Nel 2015, la comunità ha stabilito la propria sede mondiale nella capitale portoghese, grazie a un accordo con il governo locale. Questo trattato ha garantito agevolazioni fiscali e privilegi diplomatici all’organizzazione ismailita, in cambio di investimenti in ricerca e sviluppo. Nel 2019, l’Aga Khan IV ha ottenuto la cittadinanza portoghese, consolidando ulteriormente il legame con il Paese.
La morte dell’Aga Khan IV lascia un grande vuoto nella comunità ismailita e nel mondo della filantropia globale. Il suo successore dovrà raccogliere un’eredità complessa, fatta di leadership spirituale e impegno sociale su scala internazionale.