Maratea si candida a Capitale Italiana della Cultura 2026. Con un tour che attraverserà l’Italia in attesa del 29 marzo quando presso il ministero della Cultura a Roma sarà resa nota la scelta. In lizza ci sono anche Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Lucera (Foggia), Gaeta (Latina), L'Aquila, Latina, Rimini, Treviso e l'Unione dei comuni Valdichiana Senese (Siena).
La prima tappa sarà a Maratea, sabato 27 gennaio alle 10 presso la Biblioteca dell'I.I.S. Giovanni Paolo II. Seguiranno Milano lunedì 5 febbraio, Roma lunedì 19 febbraio e infine Potenza giovedì 29 febbraio.
Non mancheranno voci e volti noti originari del territorio, ma non solo, a sostenere la candidatura della città lucana. Lo scorso 13 dicembre, il ministero della Cultura ha reso pubblico l’elenco delle città finaliste nella corsa al titolo di Capitale. Tra queste Maratea, unica località sul mare del Sud Italia in lista, con la candidatura dal titolo: “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario” proposta dal Comune di Maratea e dalla Provincia di Potenza insieme alla Fondazione Francesco Saverio Nitti, ai Comuni di Moliterno e di Melfi e al GAL “La cittadella del Sapere” oltre all’Università degli Studi della Basilicata e a tutti i territori che hanno voluto sostenere la candidatura.
«Maratea si candida a Capitale italiana della cultura per la sua posizione geografica che costituisce la porta della Basilicata sul Mediterraneo e l’ingresso dal Mediterraneo verso le aree interne, crocevia di alleanze e rete di storie e saperi riconoscibili in Italia e nel mondo che, anche attraverso questi eventi, intendiamo rafforzare», sottolinea il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli. «Città libera e mai infeudata, che affonda le radici sin nel Paleolitico – prosegue il primo cittadino - durante la persecuzione dei cristiani in Oriente, i monaci basiliani vi arrivavano via mare per poi spingersi verso le aree interne dove i segni della loro presenza hanno lasciato un patrimonio artistico, storico e monumentale significativo».
«La bellezza riconosciuta del suo territorio, incontaminato e tutelato da ogni forma di violenza e speculazione, consente di poter orgogliosamente rivendicare un ruolo per i suoi abitanti che virtuosamente hanno, nel tempo, innovato e difeso la propria città – aggiunge Stoppelli -. La sua storia, plurimillenaria, è sempre stata posta a fondamento di un modello di sviluppo e accoglienza che si tramanda da generazioni. È la Città della statua del Cristo Redentore, che valorizza la cultura quale elemento dinamico che diviene attrattiva per la forte identità della Città, ricca da un punto di vista paesaggistico con i suoi 32 chilometri di costa». «Il duplice obiettivo di questo tour – spiega Stefano Rolando, Presidente del Comitato Maratea 2026 e Presidente Fondazione Francesco Saverio Nitti - è quello di creare occasioni di dialogo e confronto con le comunità che hanno consentito la costruzione della candidatura, rafforzando e ampliando al tempo stesso le alleanze e le reti istituzionali, culturali, e associative per la scommessa comune: Maratea 2026 come una porta sul Mediterraneo che apre lo sguardo all’intera Basilicata interna, capace di rappresentare tutta l’Italia attraverso una nuova grande alleanza tra il Nord e il Sud, il mare e la montagna, per il futuro plurale, inclusivo, equo del Paese».
«Cercheremo di mettere l’accento sul significato per l’Italia di un 2026 dominato dalle Olimpiadi di Milano Cortina e quindi Nord-Montagna, per sostenere gli argomenti dell’equilibrio di temi con il nostro programma Sud-Mare», evidenzia il Presidente Rolando.
«L’ Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata è al fianco di Maratea in questa candidatura diffusa e plurale a Capitale Italiana della Cultura 2026, in quanto simbolo e sintesi del connubio tra arte, storia e natura, che caratterizza e identifica la nostra Regione nel mercato turistico», dichiara Antonio Nicoletti, Direttore Generale dell’APT Basilicata, «il nostro sostegno a Maratea 2026 – prosegue Nicoletti – si inserisce in una logica di valorizzazione della città costiera quale hub di riferimento per una strategia volta a integrare l'offerta del mare con quella della Lucania interna. Attraverso il territorio del lagonegrese, passando per Moliterno e l’Alta Val d’Agri, fino ad arrivare a Potenza, Melfi e a Matera, la capitale europea della cultura 2019, si snoda un ricchissimo ventaglio di contenuti, esperienze e progettualità. Possiamo adottare, quindi, un modello di capitale diffusa basato su una visione di lungo termine, con uno sguardo alle reti e al pubblico internazionale».