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venerdì 13 settembre 2024
 
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Maria Voce. «Il primato del dialogo, perché siamo fratelli»

14/03/2016  La presidente del Movimento dei Focolari sottolinea quanto sia importante la sua disponibilità a incontrare tutti

Spiega questi primi tre anni con tre parole: sinodalità, carità, dialogo. Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, identifica nella «sinodalità» il tratto che caratterizza «tutto quello che il Papa sta facendo per far fare alla Chiesa un percorso di comunione e in comunione, tutto il lavoro per l’organizzazione della Curia orientato a un cammino più partecipato in cui ognuno si senta protagonista: i cardinali che fin dal primo momento ha voluto perché lo affiancassero, il fatto che chieda il parere di tanti, la sua disponibilità a parlare con i giornalisti e a fare le conferenze stampa in aereo sono tutte cose che dicono questo desiderio di profonda partecipazione che renda tutti protagonisti della vita della Chiesa».
Per quanto riguarda la carità «senza trascurare nessuno, è evidente la sua attenzione a quelli che soffrono di più, ai poveri che lui accoglie in Vaticano, che fa partecipi della bellezza dei monumenti, ai quali fornisce gli elementi di prima necessità come le docce, il pronto soccorso, la barberia. Questa attenzione ai poveri di piazza San Pietro è lo sguardo concreto, vicino, di quell’attenzione ai poveri del mondo intero, a tutte le persone che soffrono, ai migranti per i quali si sta spendendo al massimo, ai giovani senza lavoro, ai bambini abbandonati, a chi non ha famiglia. Un’attenzione che arriva alla sua espressione massima che è la misericordia, cioè l’amore di Dio verso tutti, la testimonianza di un amore senza confini che purica qualsiasi sbaglio».
E infine l’apertura «a tutti», evidenziata dai dialoghi, «con i suoi amici, con il pastore di Caserta, per esempio, fino ai dialoghi più importanti con il patriarca Bartolomeo, con Kirill, con gli esponenti delle altre religioni ». «È una cosa che seguiamo particolarmente », termina Maria Voce. «E, nonostante coloro che dicono che si perde la propria identità nel contatto con gli altri, lui ci sta facendo vedere e capire che l’identità la si difende e la si dona nella relazione con gli altri. Nell’incontro scopriamo anche la nostra vera identità di cristiani, che è annunciare l’amore di un unico Dio per tanti figli, fondamento della fraternità universale».

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