Il nulla osta per Medjugorje è stato possibile grazie al riconoscimento dei frutti positivi dell’esperienza spirituali vissuta in quel luogo e all’approccio pastorale del Papa. Ecco il testo integrale del documento del Dicastero per la dottrina della fede.
DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
“La Regina della Pace”
Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje
Premessa
È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di Vescovi, teologi, commissioni e analisti.
Le conclusioni che vengono espresse in questa Nota si pongono nel contesto di quanto è determinato nelle attuali Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali (DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, 17 maggio 2024; d’ora in poi abbreviato in Norme). Di conseguenza, la prospettiva dell’analisi è assai differente da quella utilizzata in studi anteriori.
È importante chiarire sin dall’inizio che le conclusioni di questa Nota non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti. D’altra parte, si deve ricordare che, quando si riconosce un’azione dello Spirito per il bene del Popolo di Dio “in mezzo a” un’esperienza spirituale dalle sue origini fino ad oggi, i doni carismatici (gratiae gratis datae) – che possano essere collegati ad essa – non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire.
Sebbene nell’insieme dei messaggi legati a questa esperienza spirituale troviamo tanti elementi positivi che aiutano a cogliere la chiamata del Vangelo, certi messaggi – secondo l’opinione di alcuni – presenterebbero delle contraddizioni o sarebbero legati a desideri o interessi dei presunti veggenti o di altre persone. Non si può escludere che ciò possa essere successo nel caso di alcuni pochi messaggi e questo fatto ci ricorda quanto dicono le Norme di questo Dicastero: che tali fenomeni «a volte appaiono connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi» (Norme, n. 14). Questo non esclude la possibilità di «qualche errore d’ordine naturale non dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno» (Ivi, art. 15,2°). Come esempio di questo linguaggio mistico impreciso e in definitiva incorretto dal punto di vista teologico, possiamo menzionare – tra i messaggi collegati a Medjugorje (cfr. Raccolta completa dei messaggi della Regina della Pace. «Vi supplico: convertitevi!», Camerata Picena [An] 2024; in alcuni casi la traduzione è stata migliorata confrontandola con il testo originale) – l’espressione isolata di “mio Figlio, uno e trino, vi ama” (02.11.2017). Non è inusuale che in testi mistici, che vogliono esprimere la presenza di tutta la Trinità nel mistero del Verbo incarnato, si usino parole non adatte come queste. In questo caso, si deve intendere che nel Figlio fatto uomo si manifesta l’amore del Dio uno e trino (cfr. DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, “Trinità Misericordia”. Lettera al Vescovo di Como circa l’esperienza spirituale legata al Santuario di Maccio [Villa Guardia], 15 luglio 2024). Inoltre, il lettore avrà l’avvertenza di tenere presente che, ogni volta che nella presente Nota ci si riferisce a “messaggi” della Madonna, si intende sempre “presunti messaggi”.
Per il discernimento degli eventi collegati a Medjugorje, prendiamo in considerazione fondamentalmente l’esistenza di frutti chiaramente verificati e l’analisi dei presunti messaggi mariani.
I frutti
Un effetto immediato attorno ai fenomeni di Medjugorje è stato il grande e crescente numero di devoti in tutto il mondo e le numerose persone che vi si recano in pellegrinaggio dalle più variegate provenienze.
I frutti positivi si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica di vita di fede, d’accordo con quanto presente nella tradizione della Chiesa. Questo, nel contesto di Medjugorje, riguarda sia coloro che erano lontani dalla fede sia coloro che fino a quel momento avevano praticato la fede in modo superficiale. La specificità del luogo consiste in un gran numero di tali frutti: le abbondanti conversioni, il frequente ritorno alla pratica sacramentale (Eucarestia e riconciliazione), le numerose vocazioni alla vita presbiterale, religiosa e matrimoniale, l’approfondimento della vita di fede, una più intensa pratica della preghiera, molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare. Occorre menzionare che tali esperienze avvengono soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi degli eventi originari piuttosto che durante gli incontri con i “veggenti” per presenziare alle presunte apparizioni.
L’intensa pastorale quotidiana nella parrocchia di Medjugorje è aumentata a causa del “fenomeno Medjugorje”. Possiamo osservare ogni giorno la recita di varie parti del Rosario, la Santa Messa (con numerose celebrazioni anche durante i giorni feriali), l’adorazione del SS.mo Sacramento, numerose confessioni. Fuori della chiesa parrocchiale si trovano due Viae Crucis, un grande salone per le catechesi e una cappellina per l’adorazione. Oltre alla vita sacramentale‒spirituale ordinaria, a Medjugorje si svolgono diverse attività regolari, come per esempio seminari annuali di diverso tipo, il Festival della Gioventù, ritiri spirituali per i sacerdoti, per le coppie di sposi, per gli organizzatori di pellegrinaggi, per le guide dei centri della pace e dei gruppi di preghiera.
Da decenni, la parrocchia di Medjugorje continua altresì ad essere una grande meta di pellegrinaggi. A differenza di altri luoghi di culto, legati a delle apparizioni, sembra che a Medjugorje le persone si rechino soprattutto per rinnovare la propria fede piuttosto che in ragione di precise richieste concrete; è registrata persino la presenza di gruppi di cristiani ortodossi e di musulmani.
Molti fedeli hanno scoperto la loro vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata nel contesto del “fenomeno Medjugorje”. Le storie di queste persone sono assai diverse, convergendo però nella stessa esperienza spirituale di sentirsi chiamate a questo tipo di sequela di Gesù. Alcune persone vi si sono recate per conoscere la volontà di Dio nella loro vita, altre solo per curiosità o non credendoci affatto. Un certo numero di persone, poi, riferisce di aver ricevuto la grazia della vocazione sotto un forte desiderio di donarsi totalmente a Dio sul monte delle presunte apparizioni, altre nel contesto dell’adorazione davanti al Santissimo.
Per tante persone la vita è cambiata dopo aver accolto la spiritualità medjugoriana nella vita quotidiana (messaggi, preghiera, digiuno, adorazione, Santa Messa, confessione…), e come conseguenza hanno preso una decisione a favore della chiamata sacerdotale o religiosa. Certuni sentono di aver ricevuto a Medjugorje la conferma decisiva di una vocazione maturata già da tempo. Ci sono altresì tanti casi di scoperta della vocazione particolare fuori di Medjugorje, ma nel contesto di gruppi ispirati dalla sua spiritualità e dalla lettura di libri attorno a questa esperienza.
Non mancano tante vere conversioni di persone lontane da Dio e dalla Chiesa, le quali sono passate da una vita segnata dal peccato a cambiamenti esistenziali radicali orientati al Vangelo. Nel contesto di Medjugorje si riportano pure numerosissime guarigioni.
Tanti altri hanno scoperto la bellezza di essere cristiani. Per molti, Medjugorje è diventato un luogo scelto da Dio per rinnovare la loro fede: c’è, quindi, chi vive questo luogo come un nuovo punto di partenza per il suo cammino spirituale. In alcuni casi, molti hanno potuto superare le proprie crisi spirituali grazie all’esperienza di Medjugorje. Altri riferiscono il desiderio suscitato nel contesto di Medjugorje di donarsi profondamente al servizio di Dio nell’obbedienza verso la Chiesa o a un maggiore impegno nella vita di fede nella propria parrocchia di origine. In molte nazioni in tutto il mondo, nel frattempo, sono sorti tantissimi gruppi di preghiera e devozione mariana, ispirati dall’esperienza spirituale di Medjugorje. Sono sorte anche opere di carità legate a diverse comunità e associazioni, in particolare quelle che si occupano di orfani, tossicodipendenti, alcolisti, ragazzi con diverse problematiche, disabili.
Aspetti centrali dei messaggi
La Regina della Pace
6. Anche se la Gospa [ossia Signora] attribuisce a sé stessa più frequentemente il nome di Madre, secondo varie espressioni (Madre della Chiesa, di Dio, dei giusti, dei santi ecc.), il titolo più originale è quello di “Regina della Pace” (cfr. messaggio del 16.06.1983). Questo titolo offre una visione teocentrica e molto ricca della pace, che non significa soltanto l’assenza di guerra ma ha un senso spirituale, familiare e sociale. La pace di cui qui si parla, infatti, si realizza soprattutto grazie alla preghiera, ma si diffonde anche attraverso l’impegno missionario. Uno dei tratti prevalenti della spiritualità che emerge dai messaggi è l’affidamento a Dio tramite il proprio pieno affidamento a Maria, in modo da essere strumenti di pace nel mondo. I messaggi attorno a questo tema sono assai numerosi. Ne riportiamo alcuni:
«Cari figli, sono venuta a voi e mi sono presentata come Regina della Pace perché mi manda mio Figlio. Desidero, cari figli, aiutarvi. Aiutarvi affinché venga la pace» (10.08.2012).
«Pace. Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con Dio e tra di voi» (26.06.1981).
«Cari figli, senza preghiera non c’è pace. Perciò vi raccomando, cari figli, di pregare per la pace davanti alla Croce» (06.09.1984).
«Vi invito tutti a pregare responsabilmente per la pace. Pregate, cari figli, affinché la pace regni nel mondo, affinché la pace regni nel cuore degli uomini, nel cuore dei miei figli. Perciò siate i miei portatori di pace in questo mondo inquieto; siate il mio segno vivo, un segno di pace» (05.08.2013).
«Cari figli, vi invito tutti voi che avete sentito il mio messaggio della pace a realizzarlo con serietà e amore nella vita. Molti sono quelli che pensano di fare molto parlando dei messaggi, ma non li vivono. Io vi invito, cari figli, alla vita e al cambiamento di tutto ciò che di negativo è in voi, affinché tutto si trasformi in positivo e in vita» (25.05.1991).
«Voi sbagliate quando guardate al futuro pensando soltanto alle guerre, ai castighi, al male. Se pensate sempre al male vi mettete già sulla strada per incontrarlo. Per il cristiano c’è un unico atteggiamento nei confronti del futuro: la speranza della salvezza. Il vostro compito è quello di accettare la pace divina, di viverla e di diffonderla» (10.06.1982). «Il mondo di oggi vive in mezzo a forti tensioni e cammina sull’orlo di una catastrofe. Può essere salvato soltanto se troverà la pace. Ma la pace potrà averla soltanto ritornando a Dio» (15.02.1983).
«Io mi sono presentata qui come Regina della Pace per dire a tutti che la pace è necessaria per la salvezza del mondo. Soltanto in Dio si trova la vera gioia dalla quale deriva la vera pace. Perciò chiedo la conversione» (16.06.1983).
«Portate la pace nei vostri cuori. Abbiatene cura come di un fiore che ha bisogno di acqua, tenerezza e luce» (25.02.2003).
La pace che sgorga dalla carità
Questa pace non è fine a sé stessa né esprime il valore cristiano più alto. È frutto della carità vissuta, che è la virtù più grande e più bella. Si tratta dell’amore che si abbandona all’amore di Dio e si esprime nell’amore fraterno che evita i litigi, non giudica e perdona:
«Amatevi gli uni gli altri. Siate fratelli tra di voi ed evitate ogni litigio» (25.12.1981).
«Cari Figli, anche oggi vi voglio invitare al perdono. Perdonate, figli miei! Perdonate gli altri, perdonate voi stessi» (13.03.2010).
«Cari figli, questo è il tempo del ringraziamento. Oggi, da voi cerco l’amore, non cercate errori e sbagli negli altri e non giudicateli» (04.05.2020).
Questa carità, che ci permette di portare la pace nel mondo, implica pure l’amore per quelli che non sono cattolici. È vero che non si tratta di proporre un sincretismo né di dire che «tutte le religioni sono uguali davanti a Dio». Ciononostante, tutte le persone sono amate. Questo è un punto che si capisce meglio nel contesto ecumenico e interreligioso della Bosnia ed Erzegovina, segnato da una terribile guerra con forti componenti religiose:
«Sulla terra voi siete divisi, ma siete tutti figli miei. Musulmani, ortodossi, cattolici, tutti siete uguali davanti a mio Figlio e a me. Siete tutti figli miei. Ciò non significa che tutte le religioni siano uguali davanti a Dio, ma gli uomini sì. Non basta, però, appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati: occorre rispettare la volontà di Dio […]. A chi poco è stato dato, poco sarà chiesto» (20.05.1982).
«Voi non siete veri cristiani se non rispettate i vostri fratelli che appartengono alle altre religioni» (21.02.1983). Sebbene si ricordi la necessità di «conservare a ogni costo la fede cattolica per voi e per i vostri figli» (19.02.1984).
Il Re della Pace
Al titolo di “Regina della Pace” corrisponde quello di “Re della Pace” attribuito a Gesù:
«Vi invito, cari figli, affinché la vostra vita sia unita a Lui. Gesù è il Re della Pace e solo Lui può darvi la pace che voi cercate. Io sono con voi e vi presento a Gesù» (25.12.1995).
«Fra le mie mani ho il piccolo Gesù, il Re della pace» (25.12.2002).
«Con grande gioia vi porto il Re della Pace, affinché Egli vi benedica con la sua benedizione» (25.12.2007).
Soltanto Dio
I messaggi offrono una visione fortemente teocentrica della vita spirituale ed è frequente l’invito all’abbandono fiducioso in Dio che è amore:
«Cari figli, oggi vi invito all’abbandono totale a Dio. Tutto ciò che fate e tutto ciò che possedete, datelo a Dio, affinché Lui possa regnare nella vostra vita come Re di tutto. Non abbiate paura» (25.07.1988).
«Cari figli, oggi vi invito a vivere, nel corso di questa settimana, le seguenti parole: IO AMO DIO! Cari figli, con l’amore voi conseguirete tutto, anche ciò che ritenete impossibile» (28.02.1985).
«Cari figli, vi invito all’abbandono totale in Dio. Tutto ciò che possedete sia nelle mani di Dio. Soltanto così avrete la gioia nel cuore. Figlioli, rallegratevi di tutto quello che avete. Ringraziate Dio perché tutto è un suo dono a voi. Così potrete nella vita ringraziare per tutto e scoprire Dio in tutto, anche nel più piccolo fiore» (25.04.1989).
Alla luce di tutto ciò, possiamo riconoscere un nucleo di messaggi nei quali la Madonna non pone sé stessa al centro ma si mostra pienamente orientata verso la nostra unione con Dio:
«Ecco, per questo io sono con voi, per insegnarvi ed avvicinarvi all’Amore di Dio» (25.05.1999).
«Vi invito per prima cosa ad amare Dio, Creatore della vostra vita, e dopo riconoscerete ed amerete Dio in tutti» (25.11.1992).
«Io sono con voi e intercedo davanti a Dio per ognuno di voi affinché il vostro cuore si apra a Dio e all’amore di Dio» (25.03.2000).
«Vi invito tutti a crescere nell’amore di Dio come un fiore che sente i raggi caldi della primavera» (25.04.2008).
«Non vacillate nella fede e non domandatevi il perché pensando che siete soli e abbandonati ma aprite i vostri cuori, pregate e credete fermamente e allora il vostro cuore sentirà la vicinanza di Dio, e che Dio non vi abbandona mai e che è al vostro fianco in ogni momento» (25.12.2019).
Per questa ragione, Maria invita a incontrare Dio che è sempre presente nella vita di ogni giorno:
«Voi cercate i segni e i messaggi e non vedete che Dio vi invita con il sorgere del sole al mattino, che voi vi convertiate e ritorniate sul cammino della verità e della salvezza» (25.09.1998).
«Che i campi di grano vi parlino della misericordia di Dio verso ogni creatura» (25.08.1999).
«Dio vi vuole salvare e vi manda messaggi attraverso gli uomini, attraverso la natura e attraverso molte altre cose che vi possono aiutare a comprendere che dovete cambiare la direzione della vostra vita» (25.03.1990).
Cristocentrismo
L’intercessione e l’opera di Maria appaiono chiaramente sottomesse a Gesù Cristo come autore della grazia e della salvezza in ogni persona:
«In modo particolare, figlioli, vorrei avvicinarvi di più al Cuore di Gesù. Perciò, figlioli, oggi vi invito alla preghiera indirizzata al mio caro Figlio Gesù, affinché tutti i vostri cuori siano suoi» (25.10.1988).
«Non lasciate che la luce del mondo vi seduca. Apritevi alla luce dell’Amore Divino, all’Amore di mio Figlio. Decidetevi per Lui: Egli è l’Amore, Egli è la Verità» (02.05.2016).
«Vi invito, cari figli, oggi perché vi siete allontanati da Gesù, perché avete messo in secondo piano Gesù e Lo avete trascurato. Perciò vi invito a decidervi per Lui e a mettere Gesù nella vostra vita al primo posto» (24.04.2017).
«Desidero rinnovarvi e condurvi col mio Cuore al Cuore di Gesù che ancora oggi soffre per voi e vi invita alla conversione» (25.10.1996).
«Soltanto se vi avvicinate a Gesù capirete l’amore incommensurabile che Lui ha per ognuno di voi» (25.02.1998).
«Vi invito ad infiammare i vostri cuori sempre più ardentemente d’amore verso il Crocifisso e non dimenticate che per amore verso di voi ha dato la sua vita perché foste salvati» (25.09.2007).
Maria intercede, ma è Cristo chi ci dà la forza. Pertanto, tutta la sua opera materna consiste nel motivarci ad andare verso Cristo:
«Lui vi darà la forza e la gioia in questo tempo. Io vi sono vicina con la mia intercessione» (25.11.1993).
«Le mie mani vi offrono mio Figlio, che è Sorgente d’acqua pura. Egli rianimerà la vostra fede e purificherà i vostri cuori» (02.10.2014).
«Aprite il cuore e abbandonate la vostra vita a Gesù, affinché Egli operi per mezzo dei vostri cuori e vi fortifichi nella fede» (23.05.1985).
Molti messaggi invitano a riconoscere l’importanza di chiedere l’aiuto dello Spirito Santo: «La gente si sbaglia quando si rivolge unicamente ai santi per chiedere qualcosa. L’importante è pregare lo Spirito Santo perché scenda su di voi. Avendolo si ha tutto» (21.10.1983).
«Cominciate a invocare ogni giorno lo Spirito Santo. La cosa più importante è pregare lo Spirito Santo. Quando lo Spirito Santo discende su di voi, allora tutto si trasforma e vi diventa chiaro» (25.11.1983).
«Prima della Messa bisogna pregare lo Spirito Santo. Le preghiere allo Spirito Santo devono sempre accompagnare la Messa» (26.11.1983).
«La gente prega in modo sbagliato. Si reca nelle chiese e nei santuari per chiedere qualche grazia materiale. Pochissimi, invece, chiedono il dono dello Spirito Santo. La cosa più importante per voi è proprio implorare che discenda lo Spirito Santo, perché se avete il dono dello Spirito Santo avete tutto» (29.12.1983).
La chiamata alla conversione
Nei messaggi appare un costante invito ad abbandonare uno stile di vita mondano e un eccessivo attaccamento ai beni terreni con frequenti inviti alla conversione, che fa diventare possibile la vera pace nel mondo. La conversione pare essere il fulcro del messaggio della Gospa:
«Cari figli! Oggi vi invito alla conversione. Questo è il messaggio più importante che vi ho dato qui» (25.02.1996).
«Il mio Cuore brucia d’amore per voi. La sola parola che desidero dire al mondo è questa: conversione, conversione. Fatelo sapere a tutti i miei figli. Chiedo soltanto conversione» (25.04.1983).
«Cari figli, oggi desidero avvolgervi con il mio manto e condurvi tutti verso la via della conversione. Cari figli, vi prego, date al Signore tutto il vostro passato, tutto il male che si è accumulato nei vostri cuori» (25.02.1987).
«Non potete dire che siete convertiti, perché la vostra vita deve diventare conversione quotidiana» (25.02.1993).
«Svegliatevi dal sonno stanco della vostra anima e dite a Dio con tutta la forza ‘Sì’. Decidetevi per la conversione e la santità» (25.03.2001).
«Convertitevi figlioli, e inginocchiatevi nel silenzio del vostro cuore. Mettete Dio al centro del vostro essere» (25.05.2001).
«Cari figli, anche oggi con grande gioia nel mio cuore vi invito alla conversione [...]. Dio desidera convertire il mondo intero e chiamarlo alla salvezza e al cammino verso di Lui che è il principio e il fine di ogni essere» (25.06.2007).
Il forte peso del male e del peccato
Allo stesso tempo, appare un’insistente esortazione a non sottovalutare la gravità del male e del peccato e a prendere molto sul serio la chiamata di Dio a lottare contro il male e contro l’influsso di Satana. Altro invito frequente, poi, è quello a non spaventarsi dinnanzi alle prove. Si annuncia, a seconda dei casi, che il presente è un tempo di grazia e un tempo di prova. Quest’ultimo elemento è espresso, a volte, anche con toni molto forti: c’è disperazione ovunque, tutto crolla, etc., ed è legato soprattutto alla mancanza di fede e alla lontananza da Dio di buona parte delle persone. Da qui nasce l’invito ad offrire a Dio ogni sofferenza e difficoltà perché portino frutti di grazia e di consolazione interiore.
«Io non piango solamente perché Gesù è morto. Io piango perché Gesù è morto dando fino all’ultima goccia del suo sangue per tutti gli uomini, ma molti miei figli non vogliono trarre da questo alcun beneficio» (01.04.1983)«Guardatevi intorno, cari figli, e vedrete quanto è grande il peccato che domina su questa terra. Perciò pregate perché Gesù trionfi» (13.09.1984).
«Cari figli, sapete che vi ho promesso un’oasi di pace, ma sapete che accanto all’oasi esiste il deserto, dove satana sta in agguato e cerca di tentare ciascuno di voi. Cari figli, solo tramite la preghiera potrete vincere ogni influenza di satana nel luogo in cui vivete. Io sono con voi, ma non posso privarvi della vostra libertà» (07.08.1986).
«In qualunque luogo io vada, ed è con me pure mio Figlio, là mi raggiunge anche satana. Voi avete permesso, senza accorgervene, che prendesse il sopravvento in voi, che vi dominasse [...]. Non cedete, figli miei! Asciugate dal mio volto le lacrime che verso osservando quello che fate. Guardatevi intorno! Trovate il tempo per accostarvi a Dio in Chiesa. Venite nella casa del Padre vostro. Trovate il tempo per riunirvi in famiglia e supplicare la grazia da Dio. […] Non guardate con disprezzo il povero che vi supplica per una crosta di pane. Non cacciatelo dalla vostra mensa piena. Aiutatelo! E anche Dio aiuterà voi [...]. Voi, figli miei, avete dimenticato tutto questo. In ciò ha contribuito anche satana. Non cedete! [...]. Non voglio rimproverarvi ulteriormente; voglio invece invitarvi ancora una volta alla preghiera, al digiuno, alla penitenza» (28.01.1987)«Cari figli, vi invito tutti in modo speciale alla preghiera e alla rinuncia perché, adesso come mai prima, satana desidera sedurre più gente possibile sul cammino della morte e del peccato. Perciò, cari figli, aiutate il mio Cuore Immacolato affinché trionfi in un mondo di peccato» (25.09.1991).«Non permettete che Satana vi trascini e faccia di voi quello che vuole. Io vi invito a diventare responsabili e decisi e a consacrare a Dio ogni giorno» (25.01.1998).
«Adesso, come mai prima, satana desidera soffocare con il suo vento contagioso dell’odio e dell’inquietudine l’uomo e la sua anima. In tanti cuori non c’è gioia perché non c’è Dio né la preghiera. L’odio e la guerra crescono di giorno in giorno. Vi invito, figlioli, iniziate di nuovo con entusiasmo il cammino della santità e dell’amore perché io sono venuta in mezzo a voi per questo. Siamo insieme amore e perdono per tutti coloro che sanno e vogliono amare soltanto con l’amore umano e non con quell’immenso amore di Dio» (25.01.2015).
La Madonna indica un’opportunità per porre fine alla guerra, ma questo richiede la cooperazione dei cristiani con il dono delle loro vite. Questo implica una forte chiamata alla responsabilità:
«Voi parlate ma non vivete: è per quello, figliuoli, che questa guerra dura così a lungo. Vi invito ad aprirvi a Dio e a vivere con Dio nel vostro cuore [...]. Cari figli, non posso aiutarvi se non vivete i comandamenti di Dio, se non vivete la Messa, se non rigettate il peccato» (25.10.1993).
Ciononostante, quattro mesi dopo si esprime con gratitudine sottolineando di nuovo il valore della cooperazione dei credenti: «Voi tutti mi avete aiutata affinché questa guerra finisca il più presto possibile» (25.02.1994). L’importanza della collaborazione dei credenti appare anche in altri contesti: «Bisogna che voi collaboriate con la vostra vita e col vostro esempio all’opera della salvezza» (25.05.1996).
La preghiera
In questo cammino è fondamentale la preghiera. Nei messaggi l’esortazione a pregare è costante e insistente:
«Vi invito di nuovo a decidervi per la preghiera, perché nella preghiera potrete vivere la conversione. Ognuno di voi diventerà, nella semplicità, simile ad un bambino che è aperto all’amore del Padre» (25.07.1996).
«Vi invito a riempire la vostra giornata con brevi e ardenti preghiere. Quando pregate il vostro cuore è aperto e Dio vi ama con amore particolare e vi dona grazie particolari. Perciò utilizzate questo tempo di grazia e dedicatelo a Dio come mai prima d’ora» (25.07.2005).
Insieme alla preghiera, appare frequentemente l’invito al digiuno, ma è spiegato come un’offerta libera oltre ai sacrifici di tipo fisico:
«Se siete in difficoltà o nel bisogno, venite a me. Se non avete la forza di digiunare a pane e acqua, potete rinunciare ad altre cose. Oltre che al cibo, sarebbe bene rinunciare alla televisione, perché – dopo aver guardato i programmi televisivi – siete distratti e non riuscite a pregare. Potreste rinunciare anche all’alcool, alle sigarette e ad altri piaceri. Sapete da voi stessi ciò che dovreste fare» (08.12.1981):
La centralità della Messa
La preghiera dei fedeli trova il suo apice nella celebrazione dell’Eucaristia:
«La Messa è la forma più alta di preghiera. Non riuscirete mai a capirne la grandezza» (13.01.1984).
«Cari figli, anche oggi in modo particolare desidero invitarvi all’Eucaristia. La Messa sia il centro della vostra vita! In particolare, cari figli, l’Eucaristia sia nelle vostre famiglie: la famiglia deve andare alla Santa Messa e celebrare Gesù. Gesù deve essere il centro della vostra vita!» (15.06.2018).
«La Santa Messa non sia per voi un’abitudine, ma vita; vivendo ogni giorno la santa Messa voi sentirete il bisogno della santità» (25.01.1998).
«Non dimenticate che nell’Eucaristia, che è il cuore della fede, mio Figlio è sempre con voi. Egli viene a voi e con voi spezza il pane perché, figli miei, per voi è morto, è risorto e viene nuovamente» (02.05.2016).
Il messaggio che segue sottolinea bene il valore minore delle stesse apparizioni di fronte all’immenso tesoro spirituale che è l’Eucaristia:
«Io vi sono più vicina durante la Messa che durante l’apparizione. Molti pellegrini vorrebbero essere presenti nella stanzetta delle apparizioni e perciò si accalcano attorno alla canonica. Quando si spingeranno davanti al tabernacolo, come ora fanno davanti alla canonica, avranno capito tutto, avranno capito la presenza di Gesù, perché fare la Comunione è più che essere veggente» (12.11.1986).
La comunione fraterna
La spiritualità di Medjugorje non è individualistica. Da una parte è vissuta specialmente in eventi comunitari, come i pellegrinaggi e gli incontri di preghiera; dall’altra nei messaggi si fa presente, insieme alla preghiera, un costante invito all’amore fraterno concreto, che accompagna, dona, serve, perdona, è vicino ai poveri:
«Questa è l’unica verità ed è quella che mio Figlio vi ha lasciato. Non dovete esaminarla molto: vi è chiesto di amare e di dare» (02.01.2015).
«Vi invito, figlioli, a vedere chi ha bisogno del vostro aiuto spirituale o materiale. Attraverso il vostro esempio, figlioli, voi sarete le mani tese di Dio, che l’umanità cerca» (25.02.1997).
«Scegliete poi un giorno della settimana e dedicatelo ai poveri e agli ammalati: non dimenticateli» (23.01.1984).
«Cari figli, vi esorto all’amore verso il prossimo, e soprattutto all’amore verso chi vi procura del male. Così, con l’amore, potrete apprezzare le intenzioni del cuore. Pregate ed amate, cari figli: con l’amore potrete fare anche ciò che vi sembrava impossibile» (07.11.1985).
«Cari figli, oggi vi invito all’amore, che è gradito e caro a Dio. Figlioli, l’amore accetta tutto, tutto ciò che è duro e amaro, a motivo di Gesù che è amore. Perciò, cari figli, pregate Dio che venga in vostro aiuto [...]. Così Dio potrà plasmare la vostra vita e voi crescerete nell’amore. Glorificate Dio, figlioli, con l’INNO ALLA CARITÀ (1Cor 13), perché l’amore di Dio possa crescere in voi di giorno in giorno fino alla sua pienezza» (25.06.1988).
«Voi chiedete a mio Figlio di essere clemente con voi, ma io invito voi alla misericordia. Gli chiedete di essere buono con voi e di perdonarvi, ma da quanto tempo io prego voi, miei figli, di perdonare ed amare tutti gli uomini che incontrate!» (02.03.2019).L’aspetto comunitario di Medjugorje emerge pure nella costante sottolineatura dell’importanza fondamentale della famiglia nella vita cristiana:«Cari figli, vi prego, cominciate a cambiare vita in famiglia. Che la famiglia sia un fiore armonioso che io desidero dare a Gesù. Cari figli, ogni famiglia sia attiva nella preghiera. Io desidero che un giorno si vedano i frutti nella famiglia: solo così potrò donarli come petali a Gesù per la realizzazione del piano di Dio» (01.05.1986).
Questa spiritualità include, certamente, una dimensione ecclesiale, ovvero di comunione con tutta la Chiesa, con i Pastori e in particolare con il Santo Padre:
«Compite bene i vostri doveri e fate ciò che la Chiesa vi chiede di fare» (02.02.1983).
«Io prego mio Figlio affinché attraverso l’amore vi doni l’unione per mezzo suo, l’unione tra di voi e l’unione tra voi e i vostri pastori. Mio Figlio sempre vi si dona nuovamente attraverso di loro e rinnova le vostre anime. Non dimenticate questo» (02.08.2014).
«Come miei figli vi chiedo: pregate molto per la Chiesa e per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché la Chiesa sia come mio Figlio la desidera: limpida come acqua di sorgente e piena d’amore» (02.03.2018).
«Pregate per il mio amatissimo Santo Padre, pregate per la sua missione» (17.08.2014).
Gioia e gratitudine
La spiritualità di Medjugorje è gioiosa, festiva e include un invito a vivere la gioia di seguire Cristo, ringraziando anche per le piccole cose belle della vita:
«Cari figli, vi invito ad aprirvi a Dio. Vedete, figlioli, come la natura si apre e dona la vita e i frutti, così anch’io vi invito alla vita con Dio, e all’abbandono totale a Lui. Figlioli, io sono con voi e desidero continuamente introdurvi nella gioia della vita. Desidero che ciascuno di voi scopra la gioia e l’amore che si trovano soltanto in Dio e che soltanto Dio può dare» (25.05.1989).
«Cari figli, vi invito a ringraziare Dio per tutti i doni che avete scoperto durante la vostra vita, anche per il dono più piccolo che avete percepito. Io rendo grazie insieme a voi, e desidero che tutti sentiate la gioia dei doni e che Dio sia tutto per ognuno di voi» (25.09.1989).
«Pregate figlioli, affinché per voi la preghiera diventi vita. Cosi scoprirete nella vostra vita la pace e la gioia che Dio dà a quelli che sono col cuore aperto verso il Suo amore» (25.08.2007).
«Chi prega, figlioli, sente la libertà dei figli di Dio e con cuore gioioso serve per il bene dell’uomo fratello. Perché Dio è amore e libertà. Perciò, figlioli, quando vogliono mettervi delle catene e usarvi questo non viene da Dio perché Dio è amore e dona la Sua pace ad ogni creatura» (25.10.2021).
«Trovate la pace nella natura e scoprirete Dio il Creatore al quale potrete rendere grazie per tutte le creature» (25.07.2001).
«Desidero che ognuno di voi sia felice qui sulla terra» (25.05.1987).
«Cari figli! Pregate e rinnovate il vostro cuore perché il bene che avete seminato porti frutto di gioia» (25.02.2024).
«Ho bisogno della vostra unione con mio Figlio, perché desidero che siate felici» (02.05.2015).
La testimonianza dei fedeli
Nei messaggi si trovano pressanti inviti alla testimonianza personale. In genere, si tratta di inviti a testimoniare la fede e l’amore con la vita. In questo si può riassumere il messaggio missionario di Medjugorje. A tale riguardo, nei messaggi mensili alla parrocchia, la Gospa si rivolge spesso ai fedeli chiamandoli “apostoli del mio amore”:
«Cari figli, come Madre vi prego di perseverare come miei apostoli [...]. Prego affinché testimoniate l’amore del Padre Celeste secondo mio Figlio. Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell’amore di Dio. Non prendete alla leggera la responsabilità a voi data. Non affliggete il mio Cuore materno. Come Madre desidero fidarmi dei miei figli, dei miei apostoli» (02.11.2012).
«Apostoli del mio amore, figli miei, voi siate come raggi di sole che, col calore dell’amore di mio Figlio, riscaldano tutti attorno a loro. Figli miei, al mondo servono apostoli d’amore» (02.10.2018).
Di particolare bellezza è un messaggio che esorta a dare meno importanza ai segni spettacolari e a manifestare quello che si crede con la propria vita:
«Voi mi chiedete il segno perché si creda alla mia presenza. Il segno verrà. Ma voi non ne avete bisogno: voi stessi dovete essere un segno per gli altri» (08.02.1982).
La vita eterna
In tanti messaggi c’è un forte invito a risvegliare il desiderio del paradiso e dunque la ricerca del senso ultimo dell’esistenza nella vita eterna:
«Cari figli, oggi desidero invitarvi tutti a far sì che ognuno di voi si decida per il Paradiso» (25.10.1987).
«Dio mi manda per aiutarvi e condurvi verso il paradiso che è la vostra meta» (25.09.1994).
«Desidero fare di voi un bouquet molto bello preparato per l’eternità» (25.07.1995).
«Senza Lui non c’è futuro né gioia, ma soprattutto non c’è salvezza eterna» (25.04.1997).
«Decidetevi per la santità, figlioli, e pensate al paradiso» (25.05.2006).
«Nel vostro cuore nascerà il desiderio del cielo. La gioia comincerà a regnare nel vostro cuore» (25.08.2006).
«Voi siete cosi ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna» (25.10.2006).
«Non dimenticate che siete pellegrini sulla strada verso l’eternità» (25.11.2006).
«Non dimenticate che siete passeggieri come un fiore in un campo» (25.01.2007).
«Non dimenticate che siete pellegrini su questa terra» (25.12.2007).
«Tutto passa, figlioli, solo Dio rimane» (25.03.2008).
«Desidero, figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il vostro futuro» (25.01.2009).
Necessari chiarimenti
L’insieme dei messaggi possiede un grande valore ed esprime con parole differenti i costanti insegnamenti del Vangelo. Alcuni pochi messaggi si allontanano da questi contenuti così positivi ed edificanti e sembra persino che arrivino a contraddirli. È conveniente stare attenti perché questi pochi elementi confusi non mettano in ombra la bellezza dell’insieme.
Per evitare che questo tesoro di Medjugorje sia compromesso, è necessario chiarire alcune possibili confusioni che possono condurre gruppi minoritari a distorcere la preziosa proposta di quest’esperienza spirituale, soprattutto se si leggono parzialmente i messaggi.
Questo ci porta a ricordare ancora un principio decisivo: quando si riconosce un’azione dello Spirito Santo in mezzo a un’esperienza spirituale, ciò non significa che tutto quello che appartenga a quell’esperienza sia esente da ogni imprecisione, imperfezione o possibile confusione. Va ricordato nuovamente che questi fenomeni «a volte appaiono connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi» (Norme, n. 14). Questo non esclude la possibilità di «qualche errore d’ordine naturale non dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno» (Ivi, art. 15,2°).
I fedeli devono essere attenti e prudenti nell’interpretare e diffondere i presunti messaggi. Per fornire ora un orientamento, indichiamo alcuni messaggi che vanno presi in considerazione con speciale cura, sebbene molti di essi possano essere adeguatamente compresi alla luce dell’insieme di tutti i messaggi.
Rimproveri e minacce
In alcuni casi, la Madonna sembra mostrare una qualche irritazione perché non sono state seguite alcune sue indicazioni; avverte così su segni minacciosi e sulla possibilità di non apparire più, anche se dopo i messaggi continuano senza sosta:
«Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l’ultima volta. In seguito non apparirò più sulla terra. Queste sono le mie ultime apparizioni» (02.05.1982).
«Affrettatevi a convertirvi. Quando si manifesterà sulla collina il segno promesso sarà troppo tardi» (02.09.1982).
«Oggi vi invito per l’ultima volta. Adesso è Quaresima, e voi – come parrocchia – potete aderire ora per amore verso la mia chiamata. Se non lo farete non desidero darvi altri messaggi» (21.02.1985).
Questi messaggi vanno accolti soltanto come una chiamata a non rinviare o ritardare la conversione, tenendo conto di ciò che dice san Paolo: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza» (2Cor 6,2).
In realtà, uno dei messaggi dà la giusta luce per interpretare adeguatamente quelli che abbiamo citato:
«Quelli che fanno predizioni catastrofiche sono falsi profeti. Essi dicono: “In tale anno, in tale giorno, ci sarà una catastrofe”. Io ho sempre detto che il castigo verrà se il mondo non si converte. Perciò invito tutti alla conversione. Tutto dipende dalla vostra conversione» (15.12.1983).
I messaggi alla parrocchia
Ci sono altre espressioni che corrono il rischio di essere interpretate in un senso sbagliato, come accade nei messaggi per la parrocchia. In essi la Madonna sembra desiderare un controllo su dettagli del cammino spirituale e pastorale – richieste di giornate di digiuno o indicazioni di specifici impegni per i diversi tempi liturgici –, dando così l’impressione di volersi sostituire agli organismi ordinari di partecipazione. A volte, come vediamo nei messaggi che seguono, emerge la “particolare cura” che la Madonna vuole esercitare sulla parrocchia sino al punto da recriminare che non si obbedisca alle sue indicazioni pastorali:
«Cari figli; io ho scelto in modo speciale questa parrocchia ed è mio desiderio guidarla. Con amore la proteggo e desidero che tutti siano miei. Grazie per essere venuti qui questa sera. Desidero che vi troviate sempre più numerosi con me e con mio Figlio. Ogni (giovedì) darò un messaggio particolare per voi» (01.03.1984).
«Cari figli, domani sera (nella festa di Pentecoste) pregate per avere lo Spirito di verità. Particolarmente voi della parrocchia perché a voi è necessario lo Spirito di verità, in modo che possiate trasmettere i messaggi così come sono, non aggiungendo né togliendo alcunché: così come io li ho dati» (09.06.1984).
«Cari figli, in questi giorni (di Avvento) vi invito alla preghiera in famiglia. Io a più riprese vi ho dato dei messaggi in nome di Dio, ma voi non mi avete ascoltato. Il prossimo Natale sarà per voi indimenticabile, purché accogliate i messaggi che vi do» (06.12.1984).
«Cari figli, desidero continuare a darvi i miei messaggi, e perciò oggi vi invito a vivere e ad accogliere i miei messaggi. Figli, vi amo ed ho scelto in modo speciale questa parrocchia che mi è prediletta in modo particolare, dove sono rimasta volentieri quando l’Altissimo mi ha inviato ad essa. Pertanto vi invito: Accoglietemi, cari figli, perché anche voi siate felici. Ascoltate i miei messaggi! Ascoltatemi!» (21.03.1985).
«Oggi è il giorno in cui volevo cessare di darvi dei messaggi, perché alcuni non mi hanno accolto. La parrocchia comunque ha fatto progressi, e desidero darvi dei messaggi come mai è avvenuto in nessun luogo nella storia dall’inizio del mondo» (04.04.1985).
Tali ripetute esortazioni indirizzate ai parrocchiani sono una comprensibile espressione dell’intenso amore dei presunti veggenti nei confronti della loro comunità parrocchiale. I messaggi della Madonna, però, non possono sostituire ordinariamente il posto del parroco, del consiglio pastorale e del lavoro sinodale della comunità circa le decisioni che sono oggetto del discernimento comunitario, grazie al quale la parrocchia matura nella prudenza, l’ascolto fraterno, il rispetto degli altri, il dialogo.
L’incessante insistenza sull’ascolto dei messaggi
Al di là delle frequenti esortazioni ai fedeli della parrocchia, in generale la Madonna sembra promuovere così insistentemente l’ascolto dei suoi messaggi che a volte quest’invito emerge più che il contenuto dei messaggi stessi: «Cari figli, non vi rendete conto dei messaggi che Dio vi manda attraverso di me. Egli vi concede grazie, ma voi non capite» (08.11.1984). «Non siete coscienti di tutti i messaggi che vi do» (15.11.1984). Ciò rischia di creare nei fedeli una dipendenza e un’eccessiva aspettativa che alla fine oscurerebbe l’importanza centrale della Parola rivelata.
L’insistenza appare costantemente. Ad esempio: «Vivete i miei messaggi» (18.06.2010).
«Diffondete i miei messaggi» (25.06.2010).
«Vivete i messaggi che vi sto dando affinché possa darvi nuovi messaggi» (27.05.2011).
«Seguite i miei messaggi […] rinnovate i miei messaggi» (17.06.2011).
«Accogliete i miei messaggi e vivete i miei messaggi» (24.06.2011).
In certi messaggi, come quello che si riporta di seguito, l’insistenza diventa pressante: «Cari figli, anche oggi la Madre con gioia vi invita: siate i miei portatori, i portatori dei miei messaggi in questo mondo stanco. Vivete i miei messaggi, accogliete i miei messaggi con responsabilità. Cari figli, pregate insieme a me per i miei piani che desidero realizzare» (30.12.2011). Probabilmente questa assai ripetuta esortazione proviene dall’amore e dal generoso fervore dei presunti veggenti che con buona volontà temevano che le chiamate della Madre alla conversione e alla pace fossero ignorate. Quest’insistenza diventa ancora più problematica quando i messaggi si riferiscono a richieste di improbabile origine soprannaturale, come quando la Madonna impartisce degli ordini circa date, posti, aspetti pratici, e prende decisioni su questioni ordinarie. Anche se i messaggi di questo tipo non sono frequenti in Medjugorje, ne troviamo alcuni che si spiegano unicamente a partire dai desideri personali dei presunti veggenti. Quello che segue è un chiaro esempio di questi messaggi fuorvianti. «Il 5 agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita […]. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni […]. In questi giorni non lavorate» (01.08.1984). È ragionevole che i fedeli, facendo uso della prudenza e del buon senso, non prendano sul serio o non diano retta a questi dettagli. Si deve ricordare sempre che in questa, come in altre esperienze spirituali e presunti fenomeni soprannaturali, si mescolano elementi positivi ed edificanti con altri da trascurare, ma che non devono portare a disprezzare la ricchezza e il bene della proposta di Medjugorje nel suo insieme.
La Madonna dà il giusto valore ai suoi messaggi
In realtà, è la stessa Gospa che invita a relativizzare i propri messaggi. Afferma chiaramente, infatti, che cosa dobbiamo ascoltare: il Vangelo. Spesso la Madonna chiede che i suoi messaggi siano ascoltati, ma nello stesso tempo li sottomette al valore ineguagliabile della Parola rivelata nelle Sacre Scritture. I seguenti ammonimenti sono molto incisivi su questo punto, e diventano un criterio centrale sull’atteggiamento da assumere di fronte ai messaggi:
«Non andate in cerca di cose straordinarie, ma piuttosto prendete il Vangelo, leggetelo e tutto vi sarà chiaro» (12.11.1982).
«Perché fate tante domande? Ogni risposta è nel Vangelo» (19.09.1981).
«Non credete alle voci menzognere che vi parlano di cose false, di una falsa luce. Voi, figli miei, tornate alla Scrittura!» (02.02.2018).
L’invito della Madonna a leggere le Sacre Scritture è una delle richieste più ripetute:
«Cari figli, oggi vi invito a leggere ogni giorno la Bibbia nelle vostre case: collocatela in un luogo ben visibile, in modo che sempre vi stimoli a leggerla e a pregare» (18.10.1984).
«Mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle vostre famiglie, leggete e vivetela» (25.08.1996).
«Mettete la Sacra Scrittura in un luogo visibile nelle vostre famiglie, leggetela, meditatela e imparate come Dio ama il suo popolo» (25.01.1999).
«Vi invito a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie leggendo la Sacra Scrittura» (25.09.1999).
«Non dimenticate, figlioli, di leggere la Sacra Scrittura. Mettetela in un luogo visibile e testimoniate con la vostra vita che credete e vivete la Parola di Dio» (25.01.2006).
«Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa siano per voi vita» (25.02.2012).
«Mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle vostre famiglie e leggetela» (25.01.2014).
«Figli miei, leggete il libro dei Vangeli: è sempre qualcosa di nuovo, è ciò che vi lega a mio Figlio, che è nato per portare parole di vita a tutti i miei figli» (02.11.2019).
D’altra parte, la stessa Gospa afferma che, più dei messaggi, è la testimonianza dei cristiani la vera luce per il mondo:
«Desidero che siate attivi nel vivere e nel comunicare i messaggi. In modo particolare, cari figli, desidero che tutti siate il riflesso di Gesù il quale illuminerà questo mondo infedele che cammina nel buio. Desidero che tutti siate luce a tutti e che testimoniate nella luce» (05.06.1986).
Si deve così riconoscere che i messaggi che ripetutamente la Madonna chiede di ascoltare sono infine i suoi insistenti inviti alla conversione, a tornare a Cristo, a meditare la sua Parola, a pregare, a cercare la pace. Niente di questo ci allontana o ci distrae dal Vangelo. Pertanto, non sono fedeli al vero spirito di Medjugorje, coloro che sono troppo attenti a fatti straordinari e a presunti messaggi della Gospa e non impiegano il loro tempo e le loro energie per pregare con la Parola di Dio, per adorare Cristo, per servire i fratelli e per costruire la pace dappertutto.
“Autoesaltazione” della Madonna
Mostrano pure una certa problematicità quei messaggi che attribuiscono alla Madonna le espressioni “il mio piano”, “il mio progetto”:
«Ognuno di voi è importante nel mio piano di salvezza» (25.05.1993).
«Figlioli, non dimenticate che siete importanti nel mio piano di salvezza dell’umanità» (25.06.2022).
«Vi invito a pregare […] per i miei piani» (01.10.2004).
«Anche stasera vi invito a pregare per i miei piani [...] i miei progetti» (02.09.2005).
Queste espressioni potrebbero confondere. In realtà, tutto quanto Maria compie è sempre al servizio del progetto del Signore e del suo piano divino di salvezza. Maria non ha un piano tutto suo per il mondo e per la Chiesa. Di conseguenza, questi messaggi possono essere interpretati soltanto in questo senso: che la Madonna assume pienamente i piani di Dio fino al punto da esprimerli come propri.
Su questa linea, è richiesta un’attenzione speciale in merito al possibile uso improprio della parola “mediatrice” in riferimento a Maria. Se è vero che nell’insieme dei messaggi si vede che tutto si attribuisce a Gesù Cristo, mentre Maria coopera con la sua intercessione materna, appaiono certe espressioni che non sembrano coerenti con questo insieme:
«Io sono la mediatrice tra voi e Dio» (17.07.1986).
«Desidero essere il legame tra voi e il Padre celeste, la vostra mediatrice» (18.03.2012).
Utilizzata in questo modo, l’espressione “mediatrice” porterebbe erroneamente ad attribuire a Maria un posto che è unico ed esclusivo del Figlio di Dio fatto uomo; si porrebbe, infatti, in contraddizione con ciò che afferma la Sacra Scrittura quando dice che c’è un solo «mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato sé stesso in riscatto per tutti» (1Tm 2,5‒6).
D’altra parte, questi presunti messaggi non riescono ad esprimere bene, come spiegava san Giovanni Paolo II, che la cooperazione di Maria è una “mediazione subordinata” a quella di Cristo (cfr.
Redemptoris Mater 39), in modo che «nulla sia detratto o aggiunto alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore» (
Lumen gentium 62).
Ciononostante, nello stesso messaggio del 18.03.2012, risulta chiaro che questa mediazione non oscura la mediazione unica di Cristo: si tratta unicamente di un’“intercessione materna” per noi:
«Cari figli! Vengo tra di voi perché desidero essere la vostra madre, la vostra avvocata».
Con noi verso Cristo
Va ricordato che l’insieme dei messaggi possiede una forte accentuazione teocentrica e cristologica. Alcuni dei messaggi offrono un aiuto in questo senso, perché sottolineano l’intercessione materna di Maria quale chiave della sua funzione specifica e sempre subordinata. Sono specialmente chiari i seguenti messaggi nei quali Maria evidenzia che lei non può né vuole sostituire Gesù Cristo: «Io non dispongo direttamente delle grazie divine, ma ottengo da Dio tutto ciò che chiedo con la mia preghiera» (31.08.1982«Pregate, e attraverso la preghiera incontratevi con mio Figlio, affinché Egli vi conceda la forza, affinché Egli vi conceda la grazia» (23.06.2017). «Decidetevi per Gesù, decidetevi ed andate insieme a Lui nel futuro […]. Desidero guidare tutti voi a mio Figlio […]. Decidetevi per Lui, mettetelo al primo posto nella vostra vita» (22.06.2012). «Vivendo i miei messaggi, desidero condurvi a mio Figlio. In tutti questi anni in cui sono insieme a voi, il mio dito è rivolto verso mio Figlio, verso Gesù, perché desidero condurvi tutti a Lui» (28.12.2012).Il seguente messaggio può essere considerato come una sintesi della proposta del Vangelo attraverso Medjugorje: Desidero avvicinarvi sempre di più a Gesù e al suo cuore ferito affinché siate capaci di capire l’amore senza misura che si è dato per ognuno di voi. Per questo, cari figli, pregate affinché dai vostri cuori sgorghi una fonte di amore su ogni uomo e su quelli che vi odiano e vi disprezzano; così, con l’amore di Gesù, sarete capaci di vincere ogni miseria in quel mondo doloroso che è senza speranza per quelli che non conoscono Gesù» (25.11.1991).
Di conseguenza, l’elemento essenziale è l’essere attenti a quanto l’insieme delle manifestazioni di Medjugorje ci ricorda circa gli insegnamenti del Vangelo, concentrando lo sguardo non sui dettagli ma sulle grandi esortazioni che appaiono nei messaggi della Gospa. Alla loro luce alcuni testi meno importanti o poco chiari debbono essere letti con prudenza.
Conclusioni
Tramite il nihil obstat circa un evento spirituale, i fedeli «sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione» (Norme, art. 22, § 1: cfr. BENEDETTO XVI, Verbum Domini 14). Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale del fenomeno in parola (cfr. Norme, art. 22, § 2), e ricordando che i fedeli non sono obbligati a credervi, il nihil obstat indica che questi ultimi possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale e autorizza il culto pubblico. Tale determinazione è possibile in quanto si è potuto registrare che in mezzo ad un’esperienza spirituale si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel Popolo di Dio effetti negativi o rischiosi.
La valutazione degli abbondanti e diffusi frutti tanto belli e positivi non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che “in mezzo” a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli. Pertanto si invita ad apprezzare e condividere il valore pastorale di questa proposta spirituale (cfr. Norme, n. 17).
Inoltre, la valutazione positiva della maggior parte dei messaggi di Medjugorje come testi edificanti non implica dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale. Di conseguenza, quando ci si riferisce a “messaggi” della Madonna, si deve intendere sempre “presunti messaggi”.
Gli elementi raccolti in questa Nota permettono di riconoscere che sono presenti le condizioni per procedere alla determinazione di un nihil obstat. Il Vescovo di Mostar-Duvno emetterà il corrispondente decreto. Il Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, che continuerà a svolgere le funzioni a lui affidate, dovrà verificare che, in ogni pubblicazione che raccolga dei messaggi, venga inclusa la presente Nota come Introduzione. Egli stesso opererà poi il discernimento di eventuali messaggi futuri – o di messaggi passati che non siano ancora stati pubblicati – e dovrà autorizzarne l’eventuale pubblicazione, alla luce dei chiarimenti sopra offerti.
Ugualmente, prenderà le misure da lui considerate necessarie e guiderà il discernimento pastorale di fronte a nuove situazioni che possano presentarsi, tenendo informato questo Dicastero.
Anche se possono sussistere diversi pareri circa l’autenticità di alcuni fatti o su alcuni aspetti di questa esperienza spirituale, le autorità ecclesiastiche dei luoghi dove essa sia presente sono invitate ad «apprezzare il valore pastorale e a promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale» (Norme, n. 17). Valutando prudenzialmente quanto accade nel proprio territorio, resta comunque ferma la potestà di ogni Vescovo diocesano di decidere al riguardo (cfr. Norme, art. 7, § 3). Pur essendo ampiamente diffusi in tutto il mondo i frutti positivi di questo fenomeno spirituale, ciò non nega che possano esserci dei gruppi o delle persone che, utilizzando inadeguatamente questo fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato. I Vescovi diocesani, ognuno nella propria diocesi, hanno la libertà e l’autorità per prendere le decisioni prudenziali ritenute necessarie per il bene del Popolo di Dio.
Ad ogni modo, le persone che si recano a Medjugorje siano fortemente orientate ad accettare che i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace, e, fedeli all’amore che lei prova verso suo Figlio, per incontrare Cristo ed ascoltarlo nella meditazione della Parola, nella partecipazione all’Eucaristia e nell’adorazione eucaristica. Come accade in tanti Santuari diffusi in tutto il mondo, nei quali la Vergine Maria è venerata con i più variegati titoli.
Leggiamo un ultimo messaggio, che riassume il prezioso senso cristocentrico della proposta di Medjugorje e manifesta il suo più autentico spirito: «Cari figli, le mie parole sono semplici [...]. Io vi invito a mio Figlio. Solo Lui può trasformare la disperazione e la sofferenza in pace e serenità. Solo Lui può dare speranza nei dolori più profondi. Mio Figlio è la vita del mondo. Quanto meglio Lo conoscerete, quanto più vi avvicinerete a Lui, tanto più Lo amerete, perché mio Figlio è l’Amore. L’amore cambia ogni cosa, rende bellissimo anche ciò che, senza amore, vi pare insignificante» (02.09.2018).
Regina della Pace, prega perché coloro che accolgono liberamente la proposta spirituale di Medjugorje possano vivere sempre più uniti a Gesù Cristo e trovare in lui la vera pace del cuore. A te affidiamo pure questo nostro mondo succube di una “terza guerra mondiale a pezzi”. Regina della Pace, ascolta la supplica che sale dal cuore dei bambini, dei giovani, dei poveri e di ogni donna e uomo di buona volontà. «Grazie, Madre nostra! Guardando a te, che sei senza peccato, possiamo continuare a credere e sperare che sull’odio vinca l’amore, sulla menzogna vinca la verità, sull’offesa vinca il perdono, sulla guerra vinca la pace. Così sia!» (FRANCESCO, Preghiera a Maria Immacolata, 8 dicembre 2022). Il Sommo Pontefice Francesco, nell’Udienza concessa al sottoscritto Prefetto insieme al Segretario per la Sezione Dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede, il giorno 28 agosto 2024, ha approvato la presente Nota e ne ha ordinato la pubblicazione.
Dato in Roma, presso la sede del Dicastero per la Dottrina della Fede, il 19 settembre 2024.
Víctor Manuel Card. FERNÁNDEZ Prefetto
Mons. Armando MATTEO Segretario per la Sezione Dottrinale
Ex Audientia Die 28.08.2024
Franciscus