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lunedì 24 marzo 2025
 
santa marta
 

«Davanti al mondo che soffre oggi è la domenica del pianto»

29/03/2020  Commentando il Vangelo di Giovanni, stamattina papa Francesco ha ricordato la commozione di Gesù davanti al sepolcro del suo amico Lazzaro. E ha pregato per tutte le persone che sono nel dolore a causa della pandemia: i malati, la gente isolata e in quarantena, gli anziani, soli, i genitori che non hanno da mangiare per i figli.

(Foto Ansa)

Nella messa celebrata a Casa Santa Marta stamattina, nella quinta domenica di Quaresima, il Papa ha pregato per tutti coloro che piangono e sono nel dolore. «Penso a tanta gente che piange: gente isolata, gente in quarantena, gli anziani soli, gente ricoverata e le persone in terapia, i genitori che vedono che, siccome non c’è lo stipendio, non ce la faranno a dare da mangiare ai figli. Tanta gente piange. Anche noi, dal nostro cuore, li accompagniamo. E non ci farà male piangere un po’ con il pianto del Signore per tutto il suo popolo».

Riflettendo sull’episodio della resurrezione di Lazzaro nel Vangelo di Giovanni, Francesco ha ricordato che anche Gesù, che amava tutti ma aveva degli amici ai quali era particolarmente legato - Lazzaro, Marta e Maria - ha pianto per un amico. Di fronte al sepolcro di Lazzaro morto, Gesù «si commosse profondamente e molto turbato domandò: “Dove lo avete posto?” E Gesù scoppiò in pianto, Gesù Dio ma uomo pianse». Nel vangelo c’è un altro momento in cui si racconta il pianto di Cristo: «Pianse su Gerusalemme». Continua Francesco: «Con quanta tenerezza piange Gesù. Piange dal cuore, piange con amore, piange con i suoi che piangono. Forse ha pianto tante volte nella vita, non sappiamo, sicuro nell’orto degli ulivi. Ma Gesù piange per amore, sempre. Il Pontefice prosegue: «Quante volte abbiamo sentito nel Vangelo questa commozione di Gesù, con quella frase che si ripete: “Vedendo, ne ebbe compassione”». E aggiunge: «Gesù vede con gli occhi, ma vede col cuore ed è capace di piangere». 

E conclude con il pensiero e la preghiera a chi, in questo tempo, è nell’afflizione: «Oggi, davanti a un mondo che soffre tanto, a tanta gente che soffre le conseguenze di questa pandemia, io mi domando: sono capace di piangere, come sicuramente lo avrebbe fatto Gesù e lo fa adesso Gesù? Il mio cuore, assomiglia a quello di Gesù?». E se il nostro cuore è troppo duro, dice il Pontefice, chiediamo questa grazia al Padre: «Signore, che io pianga con te, pianga con il tuo popolo che in questo momento soffre. Tanti piangono oggi. E noi, da questo altare, da questo sacrificio di Gesù, di Gesù che non si è vergognato di piangere, chiediamo la grazia di piangere. Che oggi sia per tutti noi come la domenica del pianto».

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