Nel mese di settembre mia moglie riprenderà a lavorare dopo l’arrivo del nostro secondo figlio che sta per compiere un anno. La prima bambina ha 5 anni e andrà alla scuola materna per l’ultimo anno. Finora se ne sono occupati i miei genitori, andando a prenderla tutti i giorni, stando con lei se si ammala e accudendo spesso anche il piccolo quando nessuno di noi può farlo nonostante lo smart working. Lavorare e curare un neonato in contemporanea non è per nulla semplice... Ora mia moglie vuole cercare una baby-sitter, mentre io continuo a preferire che se ne occupino i miei, anche perché mi sentirei più sicuro considerate le cose che ogni tanto si sentono di queste ragazze che per lavoro si occupano dei bambini. FAUSTO
Caro Fausto, lascerei decisamente perdere i fatti di cronaca e le generalizzazioni che si limitano a cercare di definire categorie, da una parte le baby-sitter, dall’altra i nonni... Come ho scritto spesso, non amo definire i gruppi sociali e professionali, ma parlare delle persone. Persone diverse come sono tante ragazze e signore che hanno cresciuto – ed educato – generazioni di bambini con grande attenzione, pazienza e cura, come sono altre che invece hanno interpretato l’impegno semplicemente come un tempo da trascorrere nel modo più tranquillo e meno stancante possibile.
Per una lunga esperienza personale ho la possibilità di ricordare i volti delle molte a cui ancora penso con gratitudine e di cercare di dimenticare le poche che non vorrei mai nella vita della mia famiglia se potessi tornare indietro. Ricordiamoci che sono persone diverse anche le nonne e i nonni: non è detto che l’affetto per i nipoti si traduca automaticamente in attenzione, pazienza e cura anche quando la volontà c’è tutta.
Come nel tuo caso, occuparsi di un bambino di un anno, con la compagnia di una di cinque anche se meno presente, non è fatica da poco per quanto i nonni siano giovanili. E poi, se sono giovanili, avranno voglia di fare ogni tanto anche qualcosa di diverso prima della pensione... Come si vede, le varianti sono tante e solo voi e i tuoi genitori potete valutarle, tenendo conto del benessere di tutti, piccoli e grandi. Ti ricordo che i primi, soprattutto dai 18 mesi in avanti, godono molto delle attività e della presenza dei coetanei nei nidi, una soluzione che tuttavia in Italia non è sempre disponibile per tutti. C’è poi la questione economica in cui non mi addentro, consapevole dell’enorme differenza tra le diverse scelte...