La festa della Natività di Maria è stata introdotta da papa Sergio I (sec
VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente
legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della
salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il
mondo la gioia del Salvatore.
L’8
settembre, quindi, le chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita della Vergine,
madre del Signore. La fonte prima che racconta l’evento è il cosiddetto Protovangelo di Giacomo secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa
di Gioacchino ed Anna. Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di
sant’Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della
Madre di Dio. La festa si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in
occidente da Sergio I, un papa di origine siriana. «Quelli che Dio da sempre ha
conosciuto, li ha anche predestinati»: Dante sembra quasi parafrasare il
versetto di san Paolo quando definisce Maria «termine fisso d’eterno
consiglio».
qual è il significato teologico?
Dall’eternità, Il Padre opera per la
preparazione della tutta Santa, di Colei che doveva divenire la madre del
Figlio suo, il tempio dello Spirito Santo. La geneaologia di Gesù proposta dal
Vangelo di Matteo culmina nell’espressione «Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla
quale è nato Gesù chiamato Cristo». Con Maria, dunque, è venuta l’ora del
Davide definitivo, della instaurazione piena del regno di Dio. Con la sua
nascita inoltre prende forma il grembo offerto dall’umanità a Dio perché si
compia l’incarnazione del Verbo nella storia degli uomini. Maria bambina infine
è anche immagine dell’umanità nuova, quella da cui il Figlio suo toglierà il
cuore di pietra per donarle un cuore di carne che accolga in docilità i
precetti di Dio.
Una festa che richiama il Natale di Gesù
Onorando la natività della Madre di Dio si va
al vero significato e il fine di questo evento che è l'incarnazione del Verbo.
Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei
secoli, di Dio". È questo del resto il motivo per cui di Maria soltanto
(oltre che di S. Giovanni Battista e naturalmente di Cristo) non si festeggia
unicamente la "nascita al cielo", come avviene per gli altri santi,
ma anche la venuta in questo mondo. In realtà, il meraviglioso di questa
nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli
apocrifi, ma piuttosto nel significativo passo innanzi che Dio fa
nell'attuazione del suo eterno disegno d'amore.
«Maria, tempio del Verbo incarnato»
Per questo la festa odierna è stata celebrata con lodi magnifiche da molti Padri della Chiesa, che hanno attinto alla loro conoscenza della Bibbia e alla loro sensibilità e ardore poetico. Leggiamo qualche espressione del secondo Sermone sulla Natività di Maria di S. Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l'uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l'umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria”. "Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui sette doni dello Spirito Santo. Salomone celebrò in modo solennissimo l'inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebreremo la nascita di Maria, tempio del Verbo incarnato? In quel giorno la gloria di Dio scese sul tempio di Gerusalemme sotto forma di nube, che lo oscurò. Il Signore che fa brillare il sole nei cieli, per la sua dimora tra noi ha scelto l'oscurità (1 Re 8,10-12), disse Salomone nella sua orazione a Dio. Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti. "Alle tenebre del gentilesimo e alla mancanza di fede dei Giudei, rappresentate dal tempio di Salomone, succede il giorno luminoso nel tempio di Maria. È giusto, dunque, cantare questo giorno e Colei che nasce in esso".