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Papa Francesco ha nominato vescovo padre Paolo Bizzeti SJ con l'incarico di vicario apostolico dell’Anatolia. Già nel 1984 p. Bizzeti aveva chiesto ai superiori di essere inviato come missionario in Turchia: “Avevo intuito l’importanza di quella terra per la Chiesa e la sua estrema povertà di persone consacrate, ma i tempi non erano ancora maturi”. Da allora il suo amore e interesse per questo Paese - così fondamentale nella storia del cristianesimo primitivo – ha continuato a crescere. “Ho approfondito la conoscenza dei tanti luoghi biblici (Antiocha, Tarso, Efeso), delle piccole comunità cristiane esistenti, ho portato molti gruppi di pellegrini, ho scritto una guida, ci sono stato in vacanza ... insomma è un Paese che amo. Amo la sua gente, la sua natura, la sua storia”.
Fiorentino, 67 anni, una laurea in lettere e filosofia a Bologna, con una tesi sul libro della Sapienza, un baccalaureato in Teologia alla sezione san Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale a Napoli (PFTIM) e una licenza in Filosofia alla Pontificia Facoltà Aloisianum di Gallarate. Una passione per la Bibbia e il Medioriente e una grande attenzione ai giovani e alle famiglie giovani, che nel suo ministero apostolico lo hanno portato a inventarsi corsi e iniziative originali. Padre Bizzeti ha tenuto corsi per guide spirituali di pellegrinaggi in Medio Oriente, seminari di studio in Terra Santa (con il prof. Francesco Rossi De Gasperis SJ) e ha organizzato e guidato sessioni bibliche di studio e pellegrinaggi in Medio Oriente: Egitto (5 volte), Iran (3 volte), Israele (30 volte), Siria (5 volte), Turchia (40 volte); 12 giorni la durata media dei pellegrinaggi.
Il suo primo pensiero è rivolto alle comunità cristiane dell’Anatolia: “Vengo a voi con il sincero desiderio di servirvi e di imparare dalla vostra coraggiosa vita di cristiani in situazioni spesso difficili. Abbiate misericordia verso di me!”. Padre Bizzeti succede a monsignor Padovese, assassinato cinque anni fa: “Per me è un onore poter continuare la sua missione e attestare ai cattolici locali che la S. Sede non li ha dimenticati. Sarebbe mio desiderio fare da ponte tra comunità cristiane turche e comunità italiane, in modo che, come dice l’apostolo Paolo, possa esserci un vero scambio di doni, di carismi, di opportunità”.
E precisa: “Non intendo fare nessun proselitismo. Anche il Papa è stato molto chiaro su questo punto. Desidero aiutare i cristiani a vivere in pienezza nelle Chiese locali, a custodire la loro preziosa identità e a essere cittadini leali di un Paese che potrà crescere sempre meglio se valorizza le diversità”. Prossimamente, in data e luogo ancora da definirsi, verrà ordinato vescovo e tra qualche mese inizierà il suo servizio pastorale nella regione ecclesiastica che va da Antiochia sull’Oronte (oggi Antakya) e Tarso - nel profondo sud della Turchia – fino alle coste del Mar Nero, con le città di Trabzon e Samsun.
Fiorentino, 67 anni, una laurea in lettere e filosofia a Bologna, con una tesi sul libro della Sapienza, un baccalaureato in Teologia alla sezione san Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale a Napoli (PFTIM) e una licenza in Filosofia alla Pontificia Facoltà Aloisianum di Gallarate. Una passione per la Bibbia e il Medioriente e una grande attenzione ai giovani e alle famiglie giovani, che nel suo ministero apostolico lo hanno portato a inventarsi corsi e iniziative originali. Padre Bizzeti ha tenuto corsi per guide spirituali di pellegrinaggi in Medio Oriente, seminari di studio in Terra Santa (con il prof. Francesco Rossi De Gasperis SJ) e ha organizzato e guidato sessioni bibliche di studio e pellegrinaggi in Medio Oriente: Egitto (5 volte), Iran (3 volte), Israele (30 volte), Siria (5 volte), Turchia (40 volte); 12 giorni la durata media dei pellegrinaggi.
Il suo primo pensiero è rivolto alle comunità cristiane dell’Anatolia: “Vengo a voi con il sincero desiderio di servirvi e di imparare dalla vostra coraggiosa vita di cristiani in situazioni spesso difficili. Abbiate misericordia verso di me!”. Padre Bizzeti succede a monsignor Padovese, assassinato cinque anni fa: “Per me è un onore poter continuare la sua missione e attestare ai cattolici locali che la S. Sede non li ha dimenticati. Sarebbe mio desiderio fare da ponte tra comunità cristiane turche e comunità italiane, in modo che, come dice l’apostolo Paolo, possa esserci un vero scambio di doni, di carismi, di opportunità”.
E precisa: “Non intendo fare nessun proselitismo. Anche il Papa è stato molto chiaro su questo punto. Desidero aiutare i cristiani a vivere in pienezza nelle Chiese locali, a custodire la loro preziosa identità e a essere cittadini leali di un Paese che potrà crescere sempre meglio se valorizza le diversità”. Prossimamente, in data e luogo ancora da definirsi, verrà ordinato vescovo e tra qualche mese inizierà il suo servizio pastorale nella regione ecclesiastica che va da Antiochia sull’Oronte (oggi Antakya) e Tarso - nel profondo sud della Turchia – fino alle coste del Mar Nero, con le città di Trabzon e Samsun.




