Papa Francesco ha «riposato bene tutta la notte», come riporta la comunicazione del Vaticano. Quella appena trascorsa è la dodicesima notte di degenza al Policlinico Gemelli. Il Pontefice dopo la crisi respiratoria di sabato scorso, migliora, seppure lievemente.
Il bollettino emesso lunedì sera dai medici fa sapere che «le condizioni cliniche del Santo Padre nella loro criticità dimostrano un lieve miglioramento. Anche nella giornata odierna non si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiforme; alcuni esami di laboratorio sono migliorati». Secondo i medici che lo assistono il monitoraggio della lieve insufficienza renale «non desta preoccupazione». Continua l'ossigenoterapia, «anche se con flussi e percentuale di ossigeno lievemente ridotti». I medici, in considerazione della complessità del quadro clinico, in via prudenziale non sciolgono ancora la prognosi. Lunedì mattina il Pontefice ha ricevuto l’Eucarestia, mentre nel pomeriggio ha ripreso l'attività lavorativa. In serata ha chiamato il parroco della Parrocchia di Gaza don Gabriele Romanelli per esprimere la sua paterna vicinanza. Nel messaggio che ha affidato ai suoi medici e infermieri papa Francesco ringrazia tutto il popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute.
Intanto, è partita la maratona di preghiera che da Roma a Buenos Aires e in diverse parti del mondo sta sostenendo il Pontefice e prega per la sua salute. Laici, religiosi, suore, cardinali, bambini si sono ritrovati lunedì sera in piazza San Pietro per partecipare al rosario, guidato dal cardinale Parolin. La preghiera si è conclusa con un applauso. E con il grido «Viva il Papa» dal fondo della piazza. Chi con una bandiera sulle spalle, chi con una candela, quasi tutti con la coroncina tra le mani, gruppi numerosi dalle parrocchie, in vacanza. Questa la fotografia della piazza: silenziosa e assorta nella preghiera rivolta al pontefice e che ha visto fedeli arrivare anche a Rosario cominciato. «È la nostra guida spirituale», dicono in tanti. Mario e Katia vengono da Varese per il giubileo e torneranno in piazza per il momento di preghiera dedicato al santo padre anche domani. Per un sacerdote domenicano Francesco è «un uomo speciale. Sta guidando la chiesa nell'essenzialità del messaggio evangelico». Diversi poi i fedeli che hanno chiesto selfie, benedizioni e strette di mano ai cardinali a piazza San Pietro al termine del Rosario.
Centinaia di fedeli si sono radunati anche a Buenos Aires per una messa speciale per pregare per la salute del Papa Francesco. L'iniziativa è stata promossa dal vescovo della capitale argentina, Jorge García Cuerva, che ha scelto di celebrare la funzione nell'emblematica piazza della stazione di Constitución, epicentro di uno dei quartieri più poveri, dove pure Jorge Mario Bergoglio era solito convocare i fedeli in occasioni speciali.
«Francesco ha sempre voluto che la Chiesa fosse una casa grande, che accogliesse tutti, anche quelli che lo insultano e calunniano», ha affermato García Cuerva nella sua omelia, sottolineando la magnanimità e generosità che ha sempre contraddistinto il Papa. A rispondere all'appello di oggi sono state soprattutto le comunità di fedeli dei quartieri più poveri della città, le cosiddette “villas miserias” dove Bergoglio è stato molto presente come vescovo e dove ha sempre incitato il clero ad essere presente a sostegno dei più bisognosi.
«Siamo con Francesco, preghiamo per la sua pronta guarigione, abbiamo ancora bisogno di lui», ha affermato all'Ansa Marta Almeida, arrivata in Piazza insieme ai fedeli della parrocchia della Vergine di Caacupé, nella Villa 21-24.
L'iniziativa dell'arcidiocesi segue la catena di preghiere convocata già la settimana scorsa nelle “villas miserias” e la messa tenuta sabato nella Cattedrale portegna. Anche il governo della città di Buenos Aires ha aderito alle orazioni e già da alcuni giorni proietta di notte un'immagine del Papa nell'iconico obelisco del centro con la scritta “Francesco, la città prega per te”.