A Mazara del Vallo è esplosa la gioia. Dopo 108 giorni di prigionia sono stati liberati i 18 pescatori che dal primo settembre erano detenuti a Bengasi, con l’accusa di aver pescato nella zona economica esclusiva libica, mai formalmente accettata dalle Nazioni Unite. La notizia del rilascio ha commosso chi con loro lavora o condivide la vita. Leonardo Gancitano, armatore del peschereccio Antartide ha fatto visita ai familiari andando casa per casa confermando le prime indiscrezioni. «Ero dal dottore, quando mi ha telefonato mamma sono subito precipitata a casa per vedere Leonardo. Non avevamo fatto ancora l’albero e ora inizieremo ad addobbare ogni angolo. Questo per me è il più bel regalo di Natale, quello che desideravo» racconta Ilaria Trinca, figlia di Michele Trinca, il comandante del peschereccio Antartide.
«Sono emozionatissima», aggiunge Marika Calandrino che aspetta suo marito Giacomo stringendosi alla loro figlia, Gaia. Pochi giorni fa Marika aveva postato sui social la foto del suo albero di Natale con la piccola e Winnie The Pooh sperando fino all’ultimo nella bella notizia che oggi è arrivata. «Mi tremano le gambe, quando li rivedremo saremo ancora più contenti, al momento siamo increduli», aggiunge l’armatore Gancitano che in quella barca ha costruito con il padre la sua intera attività. «Mi ha telefonato il ministro Alfonso Bonafede, mi ha detto ce l’abbiamo fatta, torneranno a casa con i loro pescherecci», aggiunge Marco Marrone, armatore della Medinea che vuole oggi sottolineare la vicinanza dimostrata dal ministro della Giustizia, anche lui mazarese. «Ho sempre detto che questa vicenda sarebbe finita con una telefonata all’improvviso ed è arrivata. Oggi siamo tutti qui ad accoglierli», ha dichiarato il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.
Sulla questione dei pescatori di Mazara del Vallo era intervenuto papa Francesco, al termine dell’Angelus del 18 ottobre quando aveva espresso tutto il suo sostegno ai pescatori e ai familiari, affidandoli a Maria, “stella del mare”.
Restano ancora da capire le dinamiche del rilascio, ma le foto che giungono dal porto di Bengasi dimostrano che i pescatori sono tutti salvi, sorridenti, anche se visibilmente provati. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi di Maio sono in volo verso la città in mano al generale Haftar.