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martedì 10 settembre 2024
 
La storia
 

Quando gli italiani salvarono i boat people

25/08/2024  La prima grande impresa di salvataggio fuori dall'Italia, 45 anni fa, portò nel nostro Paese centinaia di persone restituendo loro la possibilità di rifarsi una vita

La prima grande missione umanitaria svolta dall'Italia in soccorso di persone in difficoltà lontano dai nostri lidi. Quella del 1979 in soccorso dei boat people è passata alla storia come una impresa epica. In ricordo dei 45 anni da quei giorni in Salento si sono riunti gli equipaggi delle navi che compirono quell'azione. L'evento è stato organizzato dal Gruppo Anmi, dall’Associazione nazionale marinai d’Italia e dal comune di Presicce-Acquarica in provincia di Lecce.  Attorno a loro tutta la comunità inclusa la Marina militare con un picchetto d’onore della Brigata Marina San Marco e una rappresentativa di nave Stromboli, la Caritas e la Croce rossa Italiana. Inoltre sono intervenuti da ogni parte
d’Italia i veterani e i profughi vietnamiti, allora bambini, in un clima toccante di sentimenti che solo un’operazione così nobile può evocare. A tutti, veterani e vietnamiti ormai cittadini italiani, è stato consegnato un attestato per ricordare la missione e la vita ritrovata. La cerimonia è stata presenziate dalle massime autorità militari e civili. Presente anche il sindaco del comune salentino che ha ospitato l’evento.
Era il 21 agosto del 1979 quando le tre navi militari italiane, Vittorio Veneto, Andrea Doria e Stromboli, facevano ingresso a Venezia per sbarcare e accogliere 907 profughi vietnamiti, 125 erano bambini, tutti con lo status di rifugiati politici. Un momento che i profughi hanno voluto sintetizzare in una lettera agli equipaggi e agli italiani «Eravamo morti e per la vostra bontà siamo tornati a vivere. Questa mattina
quando dal ponte di volo guardavamo la costa italiana una dolce brezza ci accarezzava il viso in segno di saluto e riempito di gioia il nostro cuore. Siete diversi dagli altri popoli, per voi esiste un prossimo che soffre e per queste cause vi siete sacrificati. Grazie!». Così oggi come allora, a distanza di 45 anni si sono ripetuti, sono ormai la quarta generazione in Italia, e di fronte a una piazza gremita di gente, veterani, marinai in servizio e marinai in congedo, Caritas e Croce Rossa, tutti testimoni di un pezzo di storia italiana, hanno letto un nuovo messaggio ai marinai e agli italiani che si chiude così: «Non dimenticheremo mai il vostro impegno e i sacrifici che avete fatto per aiutarci. Siete dei veri eroi non solo per noi ma per tutti coloro che credono nella dignità umana e i diritti di ognuno. Insieme ci avete dato una seconda possibilità, di
ricostruire le nostre vite e di sognare un futuro. Porteremo sempre con noi il ricordo della vostra generosità e della vostra forza. Non dimenticheremo mai i marinai e le tre navi della missione, Vittorio Veneto, Andrea Doria e Stromboli, la Caritas e la Croce Rosse italiana. Grazie di cuore da parte di tutti noi. Siamo onorati di aver avuto il vostro supporto e ci impegniamo a contribuire a un mondo migliore come avete fatto voi per noi».
La missione fu fortemente voluta dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, in momento di difficoltà economica per il paese e anche di equilibri politici interni e internazionali molto fragili ma la vita prevalse su tutto.

 
 
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