L'Europa sarà sempre una incompiuta finché dentro l'Unione avremo paradisi fiscali. Ci siamo spellate le mani per ringraziare quegli imprenditori che hanno donato alcuni milioni per l'emergenza (o hanno riconvertito alcune linee per fare mascherine o ventilatori) e che poco prima avevano spostato la sede fiscale in Olanda (rimando all’articolo di Fulvio Scaglione su questo sito sulla doppia morale dei Paesi Bassi) o in Lussemburgo. Queste briciole dei ricchi epuloni dovrebbero essere rimandate al mittente.
Quando facciamo la spesa guardiamo dove le imprese “italiane” hanno messo la sede fiscale, sono dati noti. Non è sovranismo ma elusione fiscale. Che fa sì che chi non ha abbastanza soldi per pagare consulenti fiscali internazionali paga le tasse anche per i più ricchi - i paradisi fiscali dei ricchi producono purgatori e inferni fiscali dei poveri.
Dopo il Covid ci indebiteremo sempre più e saranno i più poveri e i giovani a pagare il conto, perché i veri ricchi sono intoccabili. E noi li applaudiamo, critichiamo le patrimoniali, e compriamo i loro prodotti per aumentare i loro profitti sbagliati. Sarebbe ora di abolire subito l'assurda concorrenza fiscale intra-europea. Un altro motivo per dare un senso all’Unione.