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mercoledì 18 giugno 2025
 
Genitori divorziati
 

«Siamo separati, mio figlio non vuole più incontrare suo padre»

15/04/2025  «Il mio ex si è risposato. Edoardo sembrava avere accettato la situazione, ma poi ha incominciato a non sopportare i rimproveri della nuova moglie. E ora rifiuta il padre» Risponde Fabrizio Fantoni, psicologo e psicoterapeuta

Da più di un anno, mio figlio non vuole più incontrare il padre. Siamo separati da quando Edoardo aveva 8 anni, ora ne ha 16. Il mio ex marito si è risposato dopo due anni dalla separazione. All’inizio Edoardo sembrava avere accettato la nuova situazione, ma poi ha incominciato a non sopportare che la moglie del padre intervenisse più volte a sgridarlo. Il disagio si è trasformato in rifiuto. Faccio bene a non insistere più che vada dal padre?

NADIA

Cara Nadia, come ogni relazione importante, anche quella tra un padre e un figlio adolescente è estremamente delicata e personale. In questo senso, tu puoi davvero fare poco per favorire un riavvicinamento. Pensi che Edoardo sia riuscito a dire al padre la propria difficoltà di fronte alla figura della sua nuova compagna e alle sue interferenze nel loro rapporto? È possibile che non lo abbia fatto: molti figli, adolescenti e anche adulti, faticano a sostenere uno scambio come questo, soprattutto se il padre è una persona dominante e poco disponibile a mettersi in discussione.

Se poi il papà ha delegato all’attuale moglie il proprio ruolo educativo, la sua figura si è molto appannata e la delusione del figlio è forte.

Bisogna capire se il tuo ex marito è in grado di accogliere il disagio del figlio e affrontarlo, senza attribuirne la responsabilità al solo ragazzo, ma riconoscendo anche la propria.

Finché non farà questo passo, un riavvicinamento non sarà facile. Sarà poi da monitorare nel tempo l’impatto di questa vicenda: sia su Edoardo che sulla relazione tra te e lui.

Crescere un figlio senza il supporto dell’altro genitore, ma dovendo fare riferimento a lui per tutte le scelte, è compito arduo: meglio non affrontarlo in solitudine, ma col supporto di qualche persona cara e, all’occorrenza, di un professionista.

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