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domenica 15 settembre 2024
 
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Via D’Amelio, 23 anni dopo

19/07/2015  Una serie di celebrazioni ha ricordato la strage in cui morirono Paolo Borsellino e i sei agenti di scorta. Duro l’intervento del figlio, Manfredi, all’evento organizzato dall’Associazione nazionale magistrati, intervento conclusosi con un lungo abbraccio del Presidente della Repubblica Mattarella. Il 17 luglio è stata inaugurata anche la “Casa di Paolo”: dove un tempo c’era la farmacia della famiglia Borsellino nascerà una scuola di informatica per i giovani del quartiere Kalsa di Palermo.

«Il 19 luglio 1992, con quell'esplosione che sembrò trascinare via ogni speranza, ci costringe ancora a riflettere, a valutare i risultati, a rinnovare il nostro impegno per la legalità e la nostra fede nella giustizia». Così il presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione delle celebrazioni di oggi della strage di via D’Amelio, avvenuta 23 anni fa.

«Paolo Borsellino», ha aggiunto Grasso, «è stato un grandissimo uomo, uno straordinario magistrato, un amico. Come tutti i maestri ci ha lasciato un immenso patrimonio intellettuale, etico e professionale».

È intervenuta anche la presidente della Camera, Laura Boldrini: «Paolo Borsellino era un magistrato rigoroso, instancabile e brillante e, pertanto, costituiva un temibile avversario della criminalità organizzata», ha sottolineato. «Colpendo lui e le persone della sua scorta, la mafia metteva in atto l'ennesimo tentativo di colpire al cuore le istituzioni democratiche e la convivenza civile nel nostro Paese. I segnali di speranza prevalgano sulla rassegnazione e sul fatalismo».

Il lungo abbraccio fra Manfredi Borsellino e il Capo dello Stato Sergio Mattarella. In copertina: un momento dell'intervento di Manfredi.
Il lungo abbraccio fra Manfredi Borsellino e il Capo dello Stato Sergio Mattarella. In copertina: un momento dell'intervento di Manfredi.

Tante le autorità convenute a Palermo, anche in questo “anniversario delle polemiche”, che hanno coinvolto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, per le presunte intercettazioni che lo riguardano pubblicate dall’Espresso.

Sulla vicenda ha parlato Manfredi Borsellino, figlio del magistrato assassinato. Nel giorno in cui si dovrebbe ricordare il padre, dedica invece il suo intervento alla sorella Lucia, da un mese ex assessore alla Sanità della giunta Crocetta.

Il presidente della Regione non è tra gli ospiti. Ha delegato il suo vice Baldo Gucciardi, preferendo non partecipare alla manifestazione dopo la pubblicazione della notizia (smentita dalla Procura di Palermo), di una sua presunta conversazione intercettata col medico Matteo Tutino. Nella telefonata, il re della chirurgia plastica, ai domiciliari per truffa, avrebbe detto che la Borsellino andava fatta fuori come suo padre.

Il nome di Crocetta Manfredi Borsellino non lo pronuncia mai.
Il figlio di Paolo, davanti al capo dello Stato, ai ministri dell'Interno Alfano e della Giustizia Orlando, parla del silenzio dell'istituzione regionale dopo le dimissioni della sorella. Una sorella, dice, «costretta a subire umiliazioni e offese e a vivere lo stesso calvario del padre».

Al termine dell’intervento di Manfredi, il Capo dello Stato Mattarella lo ha stretto in un lungo abbraccio.

Fra le iniziative di questo 23° anniversario c’è stato anche il “battesimo” della “Casa di Paolo”: «È tornata la primavera dopo un lungo inverno, qui ora si fa sul serio». Così Rita Borsellino ha commentato l'inaugurazione.

In quella che un tempo era la farmacia Borsellino, al civico 57 di via della Vetriera, quartiere Kalsa di Palermo (lo stesso in cui hanno vissuto i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ma anche il boss pentito Tommaso Buscetta), ora ci sarà una scuola di informatica per i giovani del quartiere.

«Voglio far tornare Paolo alla Kalsa, il quartiere dove siamo nati», ha aggiunto il fratello Salvatore. «Questo non sarà un luogo di memoria e di lapidi. Non riesco ad accettare il silenzio di questo quartiere, qui vorrei fare rinascere la tradizione dei ragazzi cresciuti in bottega, io sono un ingegnere informatico e vorrei dare un'opportunità ai giovani che vogliono sfuggire alla spirale perversa della mafia e della povertà».

Salvatore Borsellino ha acquistato a proprie spese i locali della vecchia farmacia di famiglia, compreso quello attiguo. Il resto, oltre 38mila euro, è stato raccolto attraverso donazioni raccolte dal movimento delle agende rosse.

«Lo scopo è rimettere questo spazio al servizio dei cittadini», ha detto Rita Borsellino. «Qui dentro ho lavorato da farmacista appena laureata, vedere questa sede rinata è una bella emozione».

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