"Il Papa ha riposato bene tutta la notte, si è svegliato poco dopo le 8:00". Brevi parole dalla sala stampa vaticana per tranquillizzare sulle condiioni stabili. Per facilitare il sonno ieri sera era stata applicata la ventilazione meccanica non invasiva. In mattinata il Pontefice, dicono fonti vaticane, "ha proseguito la terapia e la fisioterapia respiratoria. Come programmato, è passato dalla ventilazione meccanica non invasiva della notte alla ossigenazione ad alti flussi usando i naselli".
La situazione appare "stabile, sempre nel contesto di un quadro complesso*.
Ieri, quattro marzo, il bollettino medico, come di consueto diffuso in serata, aveva evidenziato che non c'era stato alcun episodio di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. Il Papa, "sempre vigile, collaborante alle terapie e orientato", recitava a nota, era "apiretico", cioè senza febbre ed era passato alla ossigenoterapia ad alti flussi. L'équipe medica aveva fatto sapere che la "prognosi rimane riservata". Durante la giornata, oltre alla fisioterapia respiratoria, il Papa aveva alternato la preghiera al riposo". Il due marzo c'era stato l'allarme per i "due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo". L'équipe medica aveva informato che "sono state eseguite due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni". Dopo che il Pontefice era tornato alla somministrazione di ossigeno con le cannule, nel pomeriggio di ieri ha dovuto riprendere "la ventilazione meccanica non invasiva", cioè la mascherina che copre naso e bocca.
Fonti vaticane avevano riferito che "sono invariati i valori delle analisi del sangue che mostrano l'assenza di leucocitosi". Dato giudicato positivamente perché dimostra che quanto accaduto ieri è conseguenza della polmonite e non di una nuova infezione.