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Gli occhi del mondo sono puntati sul subcontinente indiano e sull'escalation della tensione fra India e Pakistan per la contesa della regione del Kashmir. Sui due Paesi soffiano venti di guerra, con la conseguente minaccia nucleare, dopo una serie di reciproche rappresaglie. Tutto è cominciato con l'attentato del 22 aprile in Kashmir, dove un commando di uomini armati ha aperto il fuoco sui turisti indiani uccidendone 26. Il Governo di New Delhi ha accusato un gruppo islamista, il Fronte della resistenza - che sarebbe sostenuto dal Pakistan, anche se quest'ultimo nega il suo appoggio - di essere l'autore dell'attacco e ha intrapreso una serie di iniziative contro Islamabad, in particolare obbligando i cittadini pachistani in India a lasciare il Paese. A sua volta il Pakistan ha chiuso le frontiere con l'India.
New Delhi ha lanciato un'offensiva missilistica - Operazione Sindoor - per colpire obiettivi terroristici, colpendo nove infrastrutture nel Kashmir controllato dal Pakistan e in altre zone del Paese. La scorsa notte il fuoco dell'artiglieria pakistana sul territorio indiano ha ucciso 13 civili e ne ha feriti altri 59. Lo ha reso noto il governo indiano, precisando che le vittime, così come 44 dei 59 feriti, sono stati registrati nel villaggio di Poonch (nel nord-ovest del Paese), lungo la "Linea di controllo", il confine di fatto che separa la regione contesa del Kashmir tra i due Paesi. Dall'altro lato una nota diffusa dall'esercito di Islamabad ha affermato che «le forze armate pakistane hanno finora abbattuto 25 droni Harop di fabbricazione israeliana» lanciati dalle forze armate indiane.
Si tratta dell'escalation più vasta, violenta e allarmante fra i due Paesi dell'ultimo ventennio. Il Kashmir è una regione situata fra India e Pakistan - il primo a grande maggioranza induista, il secondo islamica - e sui quali entrambi gli Stati rivendicano la sovranità, per vari motivi. In primis, si tratta di una regione importantissima dal punto di vista delle risorse idriche, e poi è cruciale dal punto di vista strategico e geopolitico in quanto dà accesso alla catena dell'Himalaya. La disputa su questa regione è nata nel 1947, quando l'ex colonia dell'India britannica ottenne l'indipendenza, che portò alla nascita di due Stati, divisi si base religiosa, ma senza trovare una soluzione per il Kashmir, che era abitato in prevalenza da musulmani ma era governato da un sovrano indù. Nel 1949 la prima guerra fra India e Pakistan portà alla divisione del Kashmir in due parti, una controllata dall'India l'altra dal Pakistan, separate da una Linea di controllo, confine non riconosciuto a livello internazionale. A complicare ulteriormente la situazione, il fatto che la parte occidentale della regione è controllata dalla Cina.
Oltre alla disputa del Kashmir - che ha condotto a diverse guerre, dopo quella del 1947-48, nel 1965, 1971 e 1999 - fra New Delhi e Islamabad ci sono diversi e annosi motivi di attrito e di tensione, fra i quali il fatto che l'India accusi il vicino di finanziare gruppi terroristici, inoltre la divisione religiosa e il differente posizionamento dei due Paesi a livello geopolitico: l'India è legata alla Russia da storici legami politico-commerciali, che si sono rafforzati con la guerra in Ucraina e l'isolamento di Mosca da parte dell'Occidente attraverso le sanzioni, che New Delhi si è rifiutata di imporre. Il premier indiano Narendra Modi nel 2024 ha incontrato due volte Putin a Mosca e, pur dichiarandosi a favore della pace, non ha né condannato né appoggiato l'invasione russa dell'Ucraina. Il Pakistan, dal canto suo, è uno storico, forte alleato degli Stati Uniti nella regione asiatica, in modo particolare nella lotta degli Usa al terrorismo. C'è poi il ruolo della Cina, che è alleata di Islamabad e sostiene il Pakistan sia a livello politico-diplomatico che militare.
Al momento non sembra che i due Paesi abbiano un reale interesse ad allargare il conflitto. Ma a far tremare la comunità internazionale è il pericolo rappresentato dal fatto che entrambe le nazioni sono potenze nucleari, l'India detiene circa 160 testate nucleari, il Pakistan circa 170, ed entrambi i Paesi stanno investendo molto sul riarmo e sull'avanzamento dei loro arsenali. Una guerra nucleare avrebbe conseguenze umane, climatiche, ambientali, economiche catastrofiche non solo nella regione del conflitto ma in tutto il mondo.
(Foto Ansa: la moschea di Bilal a Muzaffarabad nella parte del Kashmir controllata dal Pakistan colpita da un missile lanciato dall'India)



