Voglio esprimerle la mia ammirazione per come affronta ogni argomento che le sottopongono i lettori. Consigli benevoli i suoi, ma anche duri e netti. Gradirei un suo parere su come oggi viene insegnato il catechismo agli adolescenti. Li fanno disegnare, dipingere, parlano di argomenti sociali, ma le preghiere? Ho tre nipotini tra gli otto e gli undici anni, e il Padre Nostro e l’Ave Maria ho dovuto insegnarglieli io. All’età della prima Comunione e della Cresima, questi ragazzi sono distratti da altri interessi, grazie all’uso che fanno del computer, dei telefonini o dei giochi elettronici. Per il catechismo sono molto più ricettivi i bambini della materna o della prima elementare. Anche la celebrazione dei sacramenti è disturbata dalla preoccupazione del ristorante dove festeggiare o dai regali da fare o ricevere. Per non dire dei vestiti per la cerimonia. Tutto ciò mi fa molta tristezza.
GIUSEPPINA
Educare alla fede, oggi, è compito difficile in una società che tende a espellere Dio dall’orizzonte umano, come fosse un intruso che mal si addice alla modernità dei tempi. Così, anche il catechismo è visto come una consuetudine di cui non si può fare a meno, per ragioni più “sociali” che di fede. Occorre ripartire da una riconsiderazione generale della formazione cristiana, dove i sacramenti sono “tappe” importanti, sì, ma il cammino di fede, che inizia in famiglia, non termina con la Cresima.
GIUSEPPINA
Educare alla fede, oggi, è compito difficile in una società che tende a espellere Dio dall’orizzonte umano, come fosse un intruso che mal si addice alla modernità dei tempi. Così, anche il catechismo è visto come una consuetudine di cui non si può fare a meno, per ragioni più “sociali” che di fede. Occorre ripartire da una riconsiderazione generale della formazione cristiana, dove i sacramenti sono “tappe” importanti, sì, ma il cammino di fede, che inizia in famiglia, non termina con la Cresima.


