I dati parlano chiaro: nel 2010 oltre il 32,5% della popolazione italiana aveva cinquant'anni e oltre, rispetto al 26,5% del 1990. E in pratica tra una manciata di anni i bisnonni in Italia supereranno come numero i pronipoti: entro il 2030, secondo i calcoli del demografo Gian Carlo Blangiardo, gli over 80 sfioreranno i 6 milioni mentre gli under 10 saranno di poco superiori ai 5 milioni e mezzo.
Per fortuna una recente indagine di Eurobarometro sull'invecchiamento attivo, condotta a gennaio 2012, ha scoperto che il 64% della popolazione italiana considera il proprio paese "a misura di anziani" ed è in quest'ottica che a Roma, lo scorso 18 aprile, è stato ufficialmente lanciato l'Anno Europeo dell'Invecchiamento Attivo e la Solidarietà tra Generazioni.
Non è mai troppo tardi è il titolo del video di presentazione.
Il Ministro per la cooperazione internazionale Andrea Riccardi, aprendo i lavori del convegno organizzato dal Dipartimento della famiglia per illustrare le iniziative italiane riguardanti l'Anno dell'invecchiamento attivo, ha invitato a «non sprecare» questi anni in più che costituiscono «un dono prezioso» e quindi «agevolare la creazione di una cultura dell'invecchiamento attivo». «Noi europei» ha dichiarato il Ministro «abbiamo tutti il problema di fare i conti con i nostri anziani».
Riccardi si auspica quindi un vera rivoluzione: «vorrei che il 2012 fosse la festa dell'invecchiamento attivo, la primavera della terza età. Un anno di battaglia culturale per dire che anziano è bello, che anziano è utile e che l'anziano non è l'altro, ma siamo tutti noi che speriamo di arrivarci».
Ha poi spiegato che il Dipartimento della famiglia ha deciso di puntare le poche risorse economiche a disposizione sulla prima infanzia e sull'assistenza domiciliare alla terza età: dopo i 25 milioni di euro stanziati a febbraio su questi due capitoli, sono in arrivo altri 45. In tutto 70 milioni di euro, recuperati da fondi residui e tagliando le spese del Ministero.
Durante il 2012, in tutta l'Italia, si svolgeranno numerosi progetti, eventi e iniziative.
Per maggiori informazioni consultare il sito web italiano: www.invecchiamentoattivo.politicheperlafamiglia.it
Per fortuna una recente indagine di Eurobarometro sull'invecchiamento attivo, condotta a gennaio 2012, ha scoperto che il 64% della popolazione italiana considera il proprio paese "a misura di anziani" ed è in quest'ottica che a Roma, lo scorso 18 aprile, è stato ufficialmente lanciato l'Anno Europeo dell'Invecchiamento Attivo e la Solidarietà tra Generazioni.
Non è mai troppo tardi è il titolo del video di presentazione.
Il Ministro per la cooperazione internazionale Andrea Riccardi, aprendo i lavori del convegno organizzato dal Dipartimento della famiglia per illustrare le iniziative italiane riguardanti l'Anno dell'invecchiamento attivo, ha invitato a «non sprecare» questi anni in più che costituiscono «un dono prezioso» e quindi «agevolare la creazione di una cultura dell'invecchiamento attivo». «Noi europei» ha dichiarato il Ministro «abbiamo tutti il problema di fare i conti con i nostri anziani».
Riccardi si auspica quindi un vera rivoluzione: «vorrei che il 2012 fosse la festa dell'invecchiamento attivo, la primavera della terza età. Un anno di battaglia culturale per dire che anziano è bello, che anziano è utile e che l'anziano non è l'altro, ma siamo tutti noi che speriamo di arrivarci».
Ha poi spiegato che il Dipartimento della famiglia ha deciso di puntare le poche risorse economiche a disposizione sulla prima infanzia e sull'assistenza domiciliare alla terza età: dopo i 25 milioni di euro stanziati a febbraio su questi due capitoli, sono in arrivo altri 45. In tutto 70 milioni di euro, recuperati da fondi residui e tagliando le spese del Ministero.
Durante il 2012, in tutta l'Italia, si svolgeranno numerosi progetti, eventi e iniziative.
Per maggiori informazioni consultare il sito web italiano: www.invecchiamentoattivo.politicheperlafamiglia.it


