Equità economica e fiscale, politiche abitative, lavoro di cura, servizi per la prima infanzia, congedi, interventi sulla disabilità e non autosufficienza; pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro; reti associative familiari; consultori e mediazione familiare, sostegno alle famiglie immigrate; alleanze locali per le famiglie; monitoraggio delle politiche familiari.
Questi importanti temi sono i punti focali del Piano nazionale per la famiglia approvato dal Consiglio dei Ministri.
Frutto di un lungo lavoro, portato a conclusione dopo un cammino avviato nel 2007 e passato per gli sforzi di ben tre governi di diversi orientamenti, questo Piano vede la luce con Andrea Riccardi, Ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione con delega alla Famiglia. Si tratta, secondo la nota di Palazzo Chigi «di uno strumento contenente linee di indirizzo omogenee in materia di politiche familiari, che garantisce centralità e cittadinanza sociale alla famiglia attraverso una strategia di medio termine che supera la logica degli interventi disorganici e frammentari avuti sino ad oggi».
Per quanto riguarda i contenuti del Piano, i principi ispiratori sono: «Cittadinanza sociale della famiglia, intendendo la famiglia quale soggetto su cui investire per il futuro del Paese, valorizzando la sua funzione per la coesione sociale e per un equo rapporto tra le generazioni e politiche esplicite sul nucleo familiare».
E' la prima volta che nel nostro Paese viene adottato uno strumento per uscire dalla logica dell'emergenze o dell'assistenzialismo, e si cerca, piuttosto, di porre le basi concrete per dare alla famiglia il giusto ruolo e riconoscimento all'interno della società.
Non un soggetto bisognoso di sostegno ma capace, se le viene permesso, di essere lei stessa sostegno e punto di riferimento.
Questi importanti temi sono i punti focali del Piano nazionale per la famiglia approvato dal Consiglio dei Ministri.
Frutto di un lungo lavoro, portato a conclusione dopo un cammino avviato nel 2007 e passato per gli sforzi di ben tre governi di diversi orientamenti, questo Piano vede la luce con Andrea Riccardi, Ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione con delega alla Famiglia. Si tratta, secondo la nota di Palazzo Chigi «di uno strumento contenente linee di indirizzo omogenee in materia di politiche familiari, che garantisce centralità e cittadinanza sociale alla famiglia attraverso una strategia di medio termine che supera la logica degli interventi disorganici e frammentari avuti sino ad oggi».
Per quanto riguarda i contenuti del Piano, i principi ispiratori sono: «Cittadinanza sociale della famiglia, intendendo la famiglia quale soggetto su cui investire per il futuro del Paese, valorizzando la sua funzione per la coesione sociale e per un equo rapporto tra le generazioni e politiche esplicite sul nucleo familiare».
E' la prima volta che nel nostro Paese viene adottato uno strumento per uscire dalla logica dell'emergenze o dell'assistenzialismo, e si cerca, piuttosto, di porre le basi concrete per dare alla famiglia il giusto ruolo e riconoscimento all'interno della società.
Non un soggetto bisognoso di sostegno ma capace, se le viene permesso, di essere lei stessa sostegno e punto di riferimento.


