«Alla mia età uno si aspetta di essere lui a educare i più piccoli. E invece è Agata che educa me». Lo scrittore e giornalista Beppe Severgnini sorride quando parla della nipotina, tre anni appena compiuti, che nella sua vita è arrivata «come un bulldozer», travolgendo schemi, abitudini e persino l’idea iniziale di un libro.

Perché quel volumetto brillante e profondo che sta spopolando nelle librerie - quindici edizioni in soli cinque mesi - si intitola Socrate, Agata e il futuro (@rizzolilibri) e porta dentro, pagina dopo pagina, proprio lo sguardo curioso di una bimba del 2022. «Agata non indica il futuro», conclude Severgnini. «Lei è il futuro. Ed è il mio orgoglio più grande».

Sul numero in edicola da giovedì 24 luglio, la testimonianza del popolare giornalista è un omaggio alla V Giornata mondiale dei nonni e degli anziani che si celebra domenica 27 e a cui papa Leone ha dedicato un messaggio intitolato Beato chi non ha perduto la speranza.


«Il Giubileo che stiamo vivendo» scrive il Pontefice «ci aiuta a scoprire che la speranza è fonte di gioia sempre, ad ogni età. Quando, poi, essa è temprata dal fuoco di una lunga esistenza, diventa fonte di una beatitudine piena». Voluta da papa Francesco, in primis perché si incontrasse chi è solo, in questo Anno Santo, si è deciso che quanti non potranno venire a Roma in pellegrinaggio, possono «conseguire l’Indulgenza giubilare se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo agli anziani in solitudine, […] quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro». Visitare un anziano, scrive ancora Leone, «è un modo per incontrare Gesù, che ci libera dall’indifferenza e dalla solitudine».

In linea con lo spirito della giornata, anche noi siamo stati a visitare Casa Bice a Massa Martana, tra i colli umbri, un luogo speciale gestito da Pepita Onlus dove ogni settimana giovani e anziani si ritrovano per condividere pomeriggi di amicizia, manualità e memoria (sempre su Famiglia Cristiana 30 del 24 Luglio). Dove i giovani ascoltano racconti di vita, amore, amicizia, povertà e rinascita. E il profumo della torta al cioccolato si mescola alle risate, e una cornice realizzata con materiali riciclati diventa un ponte tra generazioni. Una casa donata al Comune da una maestra del paese, Beatrice Bratti, detta Bice, senza eredi ma con una precisa volontà: che diventasse un centro per anziani.

Foto di Daniale Zedda