C'è tanta bella gente quest'anno, a Cannes. Dopo anni di magra, albergatori e commercianti della Costa Azzurra si fregano le mani. Non solo euro ma anche dollari, rubli e yen sono tornati vorticosamente a girare. Proprio ciò su cui puntavano gli organizzatori del festival più importante del mondo perché, è bene ricordarlo, anche se si parla di settima arte dietro al cinema c'è un giro di affari che vale miliardi.        Peccato che tra tanti vip si sia fatto avanti anche un ospite inatteso e quanto mai sgradito: Monsieur Le Voleur, insomma il ladro in guanti bianchi. Non fosse bastato il matto che si è messo a sparare con la pistola a salve di uno starter in piena Croisette, davanti al Martinez, dove c'è un set fisso della Tv francese (momenti di panico, anche perché si era di venerdì 17, ma per fortuna nessun ferito) ad alzare la tensione attorno al Festival ha provveduto un misterioso cambrioleur, un abile svaligiatore.

Chissà se i due erano d'accordo. Fatto sta che mentre il pazzoide attirava su di sé l'attenzione dei gendarmi sulla Croisette, a poca distanza (non più di quindici minuti a piedi) qualcuno si introduceva nella camera vuota dell'albergo Novotel in cui alloggiava un dipendente americano della famosa gioielleria Chopard e voilà: ha divelto dal muro la cassetta di sicurezza e si è portato via collane, anelli, orecchini, orologi. Tutti pezzi preziosi che la Chopard (sponsor storico del Festival, visto che fabbrica anche la Palma del primo premio: 118 grammi d'oro zecchino per 20 mila euro di valore) è solita prestare alle star per la Montée des Marches per farsi pubblicità. Anche se la celebre ditta ha smentito, il bottino supererebbe il milione di dollari. Per carità, i gioielli saranno stati certo assicurati. Ma viene da chiedersi chi sia stato così fesso da stipare un simile tesoro in una banale cassetta di sicurezza. E, soprattutto, chi mai avesse potuto sapere dell'anonimo corriere.

                                                                       
Domande a cui sta cercando di dare risposta il capo della polizia di Cannes.  Purtroppo per lui, non ha fatto in tempo a sopirsi l'eco del clamoroso colpo che un altro illustre ospite lo ha fatto sobbalzare sulla sedia gridando: al ladro! E qui il festival ha rischiato l'incidente internazionale.  Vittima del nuovo furto, infatti, non è stato un cinefilo qualunque ma niente popò di meno che Zhang Qiang. Il nome ai più non dirà nulla, ma nel mercato del festival si tratta di un pezzo da novanta: produttore e numero due del China Film Group, la maggiore società asiatica. Al boss, appena arrivato, sarebbero stati sottratti tutti i bagagli (ivi compresi i preziosi) dal suo appartamento del residence Pierre & Vacances Verrerie a Cannes-La-Bocca, elegante quartiere all'estremità ovest della cittadina. «Come si può avere ancora voglia di partecipare a un festival del cinema organizzato in una città che non garantisce correttamente la pubblica sicurezza?», ha postato su internet l'adirato produttore cinese che, subito dopo, ha lanciato l'affondo. «Ciò che mi dà più fastidio poi è l'arroganza delle autorità. La sorveglianza di questi francesi è nulla». Questa volta a fare un salto sulla poltrona è stato Marcel Authier, direttore dipartimentale delle Alpes-Maritimes. «E' il suo punto di vista. Ma la sicurezza pubblica a Cannes, durante il festival, è garantita», si è affrettato a dichiarare l'alto funzionario, per poi aggiungere sibillino: «In questo caso, mi dispiace che la vittima non intenda sporgere denuncia. Il nostro lavoro è di evitare che dei delitti vengano commessi, ma anche di intervenire quando ciò accada per risolverli. Purtroppo, non c'è nessuna denuncia. Nessun pregiudizio, la questione è delicata. Siamo venuti a sapere del furto il giorno dopo ma, quando abbiamo cercato di prendere contatto con la vittima, non è stato possibile raggiungerla».   Zhang Qiang, insomma, se n'era già andato con un diavolo per capello.

Erano anni che la Croisette non veniva più presa di mira da banditi d'alto bordo (di borseggiatori, come in ogni città turistica, ce ne sono invece a bizzeffe). Sindaco e polizia di Cannes però si consolino: in fondo, è buon segno. Era il 1955 quando il grande Alfred Hitchcock diede celebrità mondiale alla Costa Azzurra col film Caccia al ladro. Ricordate il fascinoso Cary Grant, svaligiatore in pensione, costretto dalla bella e bisbetica Grace Kelly a riprendere le sembianze del Gatto per smascherare gli autori di clamorosi furti attribuiti a lui? Per Nizza e Cannes fu la migliore delle pubblicità. E proprio in quell'anno Chopard coniò la prima Palma d'oro, quella che poi sarebbe diventata il premio cinematografico più glamour del mondo. Si dice: non c'è fumo senza arrosto. Se i grandi ladri sono tornati a Cannes è perché il gran mondo è tornato ad affollare alberghi e residence di lusso.