PHOTO
Si chiama cooling poverty e altro non è che l’effetto, sulle tasche delle famiglie, della spesa cosiddetta da raffreddamento. Con il cambiamento climatico il condizionatore è diventato uno strumento ormai indispensabile ma comporta un aumento decisivo dei costi, insostenibile per le persone a basso reddito. Uno studio del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici e dell'Università Cà Foscari, pubblicato sul Journal of Environmental Economics and Management, rivela che l’adozione crescente dell’aria condizionata come strategia di adattamento farà aumentare significativamente i consumi elettrici residenziali in tutto il mondo e spalanca una forbice sociale: mentre le famiglie ad alto reddito destinano tra lo 0,2% e il 2,5% delle proprie spese all’uso dell’aria condizionata, quelle più povere possono arrivare a spendere fino all’8% del proprio budget per l’elettricità destinata al raffreddamento.
Il nostro esperto di consumi, Riccardo Pieroni ci dà qualche consiglio.
di Riccardo Pieroni
Con l’arrivo dell’estate il condizionatore si è acceso nel 65% delle case degli italiani che possiedono almeno un impianto di climatizzazione e, con le temperature che salgono, milioni di famiglie si trovano a fare i conti con bollette più salate.
Secondo un’analisi realizzata dalla piattaforma Facile.it, il costo medio mensile per l’uso del condizionatore durante un mese dell’estate 2025 raggiunge gli 86 euro, con +3% rispetto al 2024 e +20% rispetto al 2023. Un esborso che può superare i 260 euro a stagione, cifra che varia in base al numero di apparecchi installati, alle dimensioni della casa e alle abitudini di consumo.
Nel caso di una compresenza di più impianti è ancor più urgente adottare strategie di risparmio efficaci. Contenere i costi è possibile, non solo scegliendo le tariffe luce più convenienti – oggi più basse del 5% rispetto all’anno scorso – ma anche modificando le proprie abitudini e investendo in tecnologie più efficienti.
Il primo passo è valutare la classe energetica del proprio impianto. Un condizionatore in classe A+++ con tecnologia inverter può ridurre i costi fino al 40% rispetto a un modello meno efficiente. L’inverter regola il funzionamento adattandosi alla temperatura desiderata, evitando continui “accendi e spegni” che fanno salire i consumi fino al 30%. Altro aspetto spesso trascurato è la modalità d’uso.
Utilizzare il deumidificatore anziché il solo raffreddamento, oppure attivare la funzione “sleep” di notte, può tagliare i consumi rispettivamente del 13% e del 10%. È importante anche non esagerare nel ricorso al condizionatore: una differenza di temperatura superiore ai 6-8°C rispetto all’esterno è sconsigliata sia per la propria salute che per il portafoglio.
C’è poi la manutenzione. Pulire regolarmente i filtri e far controllare l’impianto da un tecnico almeno una volta l’anno consente di risparmiare fino all’8% in energia. Infine, non raffreddare stanze vuote, tenere chiuse porte e finestre, abbassare le tapparelle durante le ore più calde può far risparmiare un ulteriore 6%.
Con le estati che diventano sempre più torride, l’efficienza energetica diventa uno strumento di tutela sia economica che ambientale. La buona notizia è che basta poco per fare la differenza: spesso tutto comincia da un gesto quotidiano.
Per evitare il disagio da condizionatore
Spesso ci sentiamo a disagio anche con il condizionatore acceso: l’aria troppo secca o la mancanza di ricambio possono creare quella sensazione di “freddo artificiale”. Un ambiente ideale dovrebbe mantenere un’umidità relativa tra il 40 e il 60 per cento, mentre una leggera circolazione d’aria amplifica la percezione di freschezza. Per questo motivo, abbinare ventilatori a soffitto o da tavolo al condizionatore permette di alzare di 2-3 gradi la temperatura impostata mantenendo lo stesso comfort.



