Sono grata a Famiglia Cristiana per i suoi interventi sul vizio degli italiani di non pagare le tasse. Ho trentott’anni e sono un ingegnere chimico, con un bimbo appena nato. Sia io che mio marito tiriamo avanti con lavori precari e scarsamente remunerati. Abbiamo perso la casa con il terremoto dell’Aquila del 2009, ora stiamo facendo tanti sacrifici per una nuova abitazione. Ho scoperto Famiglia Cristiana da poco tempo, grazie a un abbonamento dono di mia zia. Mi trovo spesso a parlare di evasione fiscale, in famiglia e con amici. Ma, ogni volta, vengo trattata con sufficienza. Mi si obietta che in Italia la tassazione è troppo alta e che, quindi, è fisiologico, se non giusto, evadere. Mi piacerebbe che si riaffermasse quanto sia poco cristiano praticare l’evasione, per i danni che si fanno ai cittadini onesti e alla collettività. Ci vorrebbe, invece, più deterrenza contro gli evasori. Se tutti pagassero le tasse, tante famiglie come la mia potrebbero godere di una maggiore serenità economica.

ROBERTA

Parole più che condivisibili, cara Roberta. L’alta tassazione va combattuta e alleggerita, distribuendo i pesi in modo più equo. Ma non può essere un alibi per alimentare la cultura dell’evasione e del disimpegno civile. È notizia dell’altro giorno: cinquemila dipendenti pubblici hanno sottratto tre miliardi allo Stato. Questi non solo hanno tradito il “patto etico” su cui si fonda la società, ma hanno danneggiato gravemente i loro colleghi e tutte le famiglie italiane.