Acquarius ha dato i primi responsi ma non si tratta di oroscopo. è un satellite attraverso il quale gli scienziati della Nasa e dell'Agenzia spaziale argentina intendono mappare la salinità degli oceani. La missione è utile soprattutto per capire meglio le correnti oceaniche, il ciclo dell'acqua e gli eventuali collegamenti con i cambiamenti climatici.

 Le aree che risultano avere una concentrazione di sale superiore ai 35 grammi per chilo d'acqua sono quelle dell'Atlantico, del Mediterraneo più interno, della fasce subtropicali e quelle su cui si affaccia il versante occidentale dell'India. Più dolci, invece, le acque all'altezza dell'Equatore, il Pacifico settentrionale, il Mar Caspio, il golfo del Bengala e quelle vicine al circolo polare artico. 

In molti casi il tasso di salinità sembra essere collegato alle specifiche caratteristiche territoriali: là dove ci sono le foci di grandi fiumi come il Rio delle Amazzoni o il Gange, o dove piove frequentemente e in modo abbondante, o dove ci sono fenomeni di forte evaporazione o in prossimità di ghiacciai in via di scioglimento le condizioni cambiano in modo consistente. I rilevamenti si concluderanno tra tre anni.