Dalla prima Fiat 500 (1957), marchio indiscusso dell’Italia del dopoguerra, alla lampada Spider di Joe Colombo per OLuce (1965), dal telefono Grillo di Marco Zanuso e Richard Sapper per la Siemens (1966) alla macchina da cucire di Marcello Nizzoli per Necchi (1956). Un viaggio nel tempo che racconta l’evoluzione del gusto e dei costumi dell'Italia negli ultimi cinquant’anni, l’innovazione tecnologica, la scoperta collettiva del tempo libero, la complessità dei rapporti economici, la crescita dell’industria attraverso progetti di design come, ad esempio, la tuta da motociclista Dainese (2000), oppure la poltrona a dondolo di Ron Arad per Driade Store (2006), o ancora una delle più diffuse utilizzazioni del Moplen creato da Giulio Natta, premio Nobel per la chimica del 1963.
La mostra Unicità d’italia - Made in Italy e identità nazionale 1961-2011. Cinquant’anni di saper fare italiano attraverso il premio Compasso d’oro Adi, Associazione per il disegno industriale (aperta fino al 25 settembre) è la cronaca storica di quel Made in Italy che ha favorito il senso di unità nazionale negli ultimi 50 anni. Una cifra accomuna questa produzione: la maestria, l’intelligenza e la bellezza, una cultura che va conservata e rilanciata dai giovani perché rappresenta un patrimonio che nessun Paese può vantare. È questo il concetto alla base delle due rassegne.

Due le sedi della mostra a Roma curata da Enrico Morteo per fondazione Valore Italia. Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale, dove sono allineati circa trecento oggetti della collezione storica del Compasso d’oro che dal 1954, grazie a un’idea dell’architetto e designer milanese Gio Ponti, premia l’eccellenza italiana. Mentre al Macro Testaccio, il museo comunale d'arte contemporanea, nei locali della Pelanda appena restituita a spazio espositivo, circa quattrocento progetti selezionati nell’ultimo triennio concorrono per il XXII premio Compasso d’oro che sarà assegnato il 12 luglio per la prima volta a Roma. In questa sede si guarda alla contemporaneità, ma soprattutto si apre il dibattito sul futuro. Tra i padiglioni espositivi ci si chiede quali siano le sfide che il made in Italy deve affrontare per mantenere la propria unicità e quale tragitto deve seguire il sistema produttivo nazionale per rimanere competitivo nell’economia globalizzata.

Nell’ambito di queste due mostre che riassumono la storia e il presente del Made in Italy, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha assegnato il Premio nazionale per l’innovazione 2011 a tre protagonisti del design di oggi segnalati dall’Adi: a Francisco Gomez Paz e Paolo Rizzatto per l’innovativa lampada Hope prodotta da Luceplan; allo studio Dordoni Architetti per la progettazione degli interni del motoryacht SL 100 New, prodotto da Sanlorenzo Cantieri Navali; a Gabriele Centazzo, fondatore di Valcucine e progettista dei suoi sistemi d’arredo, per aver da anni posto al centro del proprio lavoro d’imprenditore le tematiche ambientali.