L’idea è semplice: da un lato coloro che vogliono investire su nuove idee imprenditoriali, dall’altro piccole aziende che si devono rilanciare o progetti da sviluppare. Apre oggi  BacktoWork, www.backtowork.it, il sito internet che fa incontrare esigenze diverse per dare il via a nuovi progetti. L’idea nasce dall’analisi dei numeri, drammatici, sull’economia italiana. Sono oltre 11.000 (33 al giorno) nel 2011 le Pmi fallite, circa 300.000 i posti di lavoro bruciati dal 2008 a causa della loro chiusura. Oltre 70mila i dirigenti e quadri espulsi dal mercato del lavoro dall’inizio della crisi; il 90% ha un’età compresa fra i 45 e i 55 anni, mentre di 8.638 miliardi di euro è l’ammontare del risparmio delle famiglie italiane “bloccato” e “improduttivo” perché investito in immobili, titoli di Stato, Borsa, strumenti finanziari e conti correnti.

Se, per esempio, 80 professionisti investissero il minimo richiesto di 50mila euro ciascuno, si otterrebbero 4 milioni di euro di finanziamento in piccole e medie imprese pronte al rilancio. «Ho deciso, assieme ad altri professionisti e imprenditori, di dar vita a BacktoWork, un sistema che riteniamo possa rappresentare una reale soluzione per contrastare la crisi e che mettiamo a disposizione di chiunque voglia parteciparvi, convinti che l’Italia si salva se si aiuta chi lavora e chi produce – spiega Carlo Bassi, ideatore e fondatore del progetto -. Ci rivolgiamo soprattutto alle associazioni e alle istituzioni perché ci aiutino a diffondere il progetto al loro interno, valutando l’opportunità di creare comuni gruppi di lavoro».

BacktoWork è un portale che accoglie candidature di aziende che necessitano di risorse e competenze, di imprenditori e manager interessati a investire in società selezionate, di dirigenti, quadri e professionisti disponibili a puntare su piccole imprese per avviarsi a un’attività imprenditoriale e contemporaneamente svolgere un ruolo manageriale all’interno dell’organizzazione aziendale. Nella sola fase sperimentale, durata un mese, da una selezione di 1.500 professionisti contattati, sono arrivate a BacktoWork adesioni e dichiarazione a iscriversi da parte di 173 tra manager, dirigenti e professionisti (11,5%). Su 150 aziende contattate, 34 hanno manifestato interesse (22,6%).
Ma chi sono i manager che possono trovare in Backtowork uno strumento utile? I tanti, tantissimi, che si sono trovati con tanta esperienza alle spalle, ma senza un posto di lavoro. È il caso di Vincenzo Fresa, 53 anni, manager nel settore It che dopo 11 anni nella stessa azienda ha perso il posto per il taglio dei costi: «È successo tutto in 24 ore. Tanto è passato da quando mi hanno detto che ci sarebbe stato un incontro al momento che ho lasciato il mio ufficio. Prima non c’era stato nessun preavviso. E ora, per la prima volta dopo 28 anni, mi ritrovo a cercare un’occupazione». Una storia come tante altre, con una famiglia e un figlio all’università a cui dover dare la notizia: «La responsabilità nei confronti della mia famiglia è uno degli aspetti più duri da affrontare. All’inizio ho avuto un periodo di smarrimento, poi ho iniziato a cercare nuove opportunità, anche se con la crisi generale e gli scarsi investimenti che le aziende fanno nel settore It è difficile trovare occasioni di lavoro». Vincenzo Fresa nella sua carriera si è trovato tante volte a mandare curriculum o sostenere colloqui: «Ho cambiato azienda più volte, sempre nell’ottica di migliorarmi, di fare esperienza o per una retribuzione migliore. Anche il primo impiego l’ho trovato con facilità. Per me questa è una situazione totalmente nuova».

Non si lascia andare allo sgomento, però, e del tanto tempo libero “di cui all’improvviso non so più che farmene”, cerca di usarlo per migliorare la formazione, aggiornarsi e cercare occasioni lavorative: «Nei casi come il mio ci si rivolge alle società di recruiting, ai cacciatori di teste o alla rete di conoscenza stretta in tanti anni di lavoro: non si tratta di chiedere una raccomandazione, ma cercare di sapere se qualche azienda ha bisogno di una figura che corrisponda al mio profilo». In questo contesto si inserisce Backtowork: «Il progetto mi è sembrato subito interessante perché non esiste qualcosa di analogo, in grado di mettere in rapporto le aziende con i professionisti. Un portale utile, quindi, che potrebbe far nascere nuove occasioni».
C’è anche l’altro lato della medaglia. Piccole società di nicchia che grazie alla ricerca e all’innovazione sono diventati poli di eccellenza, ma che faticano a trovare giovani con la preparazione e la voglia di investire in nuove attività. E’ quello di cui si lamenta Massimo Balducci della società Cotemi, gruppo con sede in Umbria, a soli 4 chilometri da Assisi, che converte veicoli nuovi e usati in versione elettrica: «Sul nostro territorio il 50% della popolazione è costituito da pensionati e dipendenti pubblici. Per noi è praticamente impossibile trovare ragazzi con una solida preparazione scolastica e con l’entusiasmo giusto per lavorare in questo settore. Per portare avanti le innovazioni tecnologiche è invece necessario fare impresa e proprio ieri a Bergamo abbiamo stipulato un accordo come reti di impresa con altre aziende, dalle diverse specializzazioni, tutte incentrate sui veicoli elettrici e la loro componentistica».

Il portale Backtowork diventa così un ulteriore strumento di contatto tra persone e imprese con le stesse finalità: «Abbiamo sempre seguito alcuni principi etici, come l’attenzione all’ambiente e all’ecologia – continua Balducci – e vorremmo lavorare con persone che abbiano le stesse finalità. Attualmente collaboriamo con un gruppo di giovani ingegneri soci della società Prive (Progettazione, realizzazione, ingegnerizzazione veicoli elettrici) e proprio questi principi comuni ci spingono a migliorare sempre di più».
Frutto di questa collaborazione è stato un innovativo escavatore convertito in elettrico prodotto per l’Hitachi, un prodotto unico in Europa ribattezzato Zu 22 Volterra. Ma tra i “convertiti” all’elettrico c’è anche una Smart Roadster, presentata lo scorso dicembre al Motorshow di Bologna, e un minidumper cingolato utile per le aziende agricole e florovivaistice. «Di recente abbiamo stretto una collaborazione con l’Università La Sapienza per portare avanti alcuni progetti di conversioni veicoli particolari ed accattivanti per diversi impieghi,dal turistico naturalistico al privato».