E’ il più moderno aereo da combattimento al mondo, primato che condivide con l’F22 Raptor. Vincitore dieci anni fa di un concorso bandito dal Pentagono, il Lockheed F-35 Lightning II è il tipico rappresentante di quel genere di velivoli che gli addetti ai lavori chiamano “caccia di quinta generazione”: invisibile ai radar, supermanovrabile e ipertecnologico. Dai costi di sviluppo e di acquisto proibitivi (ognuno di questi super cacciabombardieri costa almeno 130 milioni di euro ai contribuenti italiani), ma progettato per avere una manutenzione semplice e relativamente economica.
Il programma, nato negli Usa e subito diventato internazionale (e con importanti ricadute industriali anche per l’Italia), è ambizioso: un solo aereo pensato per sostituire tanti velivoli oggi impiegati in ruoli diversi, dal caccia leggero F16 al cacciabombardiere imbarcato F/A18, dallo stealth F117A all’AV8 Harrier II a decollo verticale. Un vero multiruolo, insomma, capace di svolgere missioni d’attacco (compito primario) e di operare come caccia di superiorità aerea. Rispondendo alle esigenze dell’US Air Force, dell’US Navy, dei Marines e delle forze armate dei paesi alleati degli Stati Uniti. La stessa designazione iniziale del progetto - Joint Strike Fighter (cacciabombardiere “congiunto”) - era un chiaro riferimento al fatto che il nuovo aereo nasceva per soddisfare le richieste comuni delle tre forze armate americane.
Costruito principalmente in carbonio, con linee studiate allo scopo di ridurre al minimo l’”eco” sui radar (l’armamento è racchiuso in stive proprio allo scopo di rendere l’aereo meno visibile alle onde elettromagnetiche), l’F-35 è un trasformista. Solo un occhio allenato riesce a distinguere la versione “normale” da quella irrobustita per l’impiego a bordo delle portaerei. E poi c’è il modello a decollo corto e atterraggio verticale, adatto all’impiego sulle mini portaerei come le nostre Garibaldi e Cavour. Non a caso il programma sta particolarmente a cuore alla Marina Militare, che prima o poi dovrà sostituire i vecchi Harrier II.
Ecco, infine, una scheda tecnica dell’F35, riferita alla versione “normale”, la A. Lungo poco più di 15 metri, con un peso a vuoto di 13 tonnellate e uno massimo al decollo di 27, il Lightning II è spinto da un motore Pratt & Whitney F135. La velocità massima è di 1,7 volte quella del suono, la quota di tangenza di 15 mila metri e l’autonomia di 2200 chilometri. L’armamento, oltre a un cannoncino a canne rotanti da 25 mm, comprende missili aria a guida radar e all’infrarosso, bombe "intelligenti" e missili aria-terra.
Il programma, nato negli Usa e subito diventato internazionale (e con importanti ricadute industriali anche per l’Italia), è ambizioso: un solo aereo pensato per sostituire tanti velivoli oggi impiegati in ruoli diversi, dal caccia leggero F16 al cacciabombardiere imbarcato F/A18, dallo stealth F117A all’AV8 Harrier II a decollo verticale. Un vero multiruolo, insomma, capace di svolgere missioni d’attacco (compito primario) e di operare come caccia di superiorità aerea. Rispondendo alle esigenze dell’US Air Force, dell’US Navy, dei Marines e delle forze armate dei paesi alleati degli Stati Uniti. La stessa designazione iniziale del progetto - Joint Strike Fighter (cacciabombardiere “congiunto”) - era un chiaro riferimento al fatto che il nuovo aereo nasceva per soddisfare le richieste comuni delle tre forze armate americane.
Costruito principalmente in carbonio, con linee studiate allo scopo di ridurre al minimo l’”eco” sui radar (l’armamento è racchiuso in stive proprio allo scopo di rendere l’aereo meno visibile alle onde elettromagnetiche), l’F-35 è un trasformista. Solo un occhio allenato riesce a distinguere la versione “normale” da quella irrobustita per l’impiego a bordo delle portaerei. E poi c’è il modello a decollo corto e atterraggio verticale, adatto all’impiego sulle mini portaerei come le nostre Garibaldi e Cavour. Non a caso il programma sta particolarmente a cuore alla Marina Militare, che prima o poi dovrà sostituire i vecchi Harrier II.
Ecco, infine, una scheda tecnica dell’F35, riferita alla versione “normale”, la A. Lungo poco più di 15 metri, con un peso a vuoto di 13 tonnellate e uno massimo al decollo di 27, il Lightning II è spinto da un motore Pratt & Whitney F135. La velocità massima è di 1,7 volte quella del suono, la quota di tangenza di 15 mila metri e l’autonomia di 2200 chilometri. L’armamento, oltre a un cannoncino a canne rotanti da 25 mm, comprende missili aria a guida radar e all’infrarosso, bombe "intelligenti" e missili aria-terra.


