Prendo spunto dalla lettera del signor Filippo di Savona pubblicata su Famiglia Cristiana del 26 gennaio scorso. Sono papà di quattro figli, e come famiglia facciamo parte dell’Associazione nazionale famiglie numerose. Vorrei sottolineare due semplici cose. Primo: è vero che le famiglie numerose sono “ricche”, ma la ricchezza è costituita da quella gioia che solo i figli possono dare. Sono ricche di vita ed entusiasmo, nonostante le difficoltà quotidiane. Ricche di grazia. Secondo: ogni giorno, noi sperimentiamo cosa vuol dire condividere il tempo e le preoccupazioni. Impariamo a fare qualche rinuncia per dare spazio all’altro. Le famiglie numerose hanno nel loro “Dna” questa apertura alla vita, tanto da rendersi disponibili per esperienze di affido e adozione. Considerare i figli un “lusso” vuol dire cadere nella tentazione di dare un prezzo a tutto, e decidere non sulla base della logica del “dono”, ma del “costo”. Infine, a proposito della nostra Associazione famiglie numerose, vorrei dire che le battaglie che da anni conduciamo non sono mirate a privilegiare qualcuno, come se ci fossero famiglie di “serie A” e altre di “serie B”. Sono tese, invece, ad affermare la convinzione che “una società senza figli non ha futuro”. E che non investire sulle nuove generazioni vuol dire avere uno sguardo miope. Non è, forse, questo uno dei mali che affligge il Paese?
MAURO B. - Varese
Ci sarebbe poco da aggiungere alle tue riflessioni, caro Mauro, che condivido in pieno. Anzi, da anni mi faccio promotore di questa mentalità a favore delle famiglie con figli, che sono il futuro del Paese e la vera ricchezza di ogni nazione. Certo, occorre remare controcorrente rispetto a una società dove a prevalere sono l’egoismo e l’individualismo. E dove i figli sono programmati o “sprogrammati” in base a criteri puramente economici o di beneficio personale. Un “costo” più che un “dono”.
MAURO B. - Varese
Ci sarebbe poco da aggiungere alle tue riflessioni, caro Mauro, che condivido in pieno. Anzi, da anni mi faccio promotore di questa mentalità a favore delle famiglie con figli, che sono il futuro del Paese e la vera ricchezza di ogni nazione. Certo, occorre remare controcorrente rispetto a una società dove a prevalere sono l’egoismo e l’individualismo. E dove i figli sono programmati o “sprogrammati” in base a criteri puramente economici o di beneficio personale. Un “costo” più che un “dono”.


