Il dialogo come elemento fondamentale per comprendere e sapere affrontare concretamente le sfide del futuro. Prima tra tutte quella dell’intelligenza artificiale, uno strumento enorme, utile e pericoloso allo stesso tempo, che i giovani sono sempre più chiamati a capire e padroneggiare. È questo l’obiettivo di Orbits – Dialogues with intelligence, il progetto guidato dal filosofo Luciano Floridi, promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e andato in scena, nella sua seconda edizione, tra il 19 e il 20 novembre al Palazzo del Ghiaccio di Milano. Nello specifico, durante la giornata di giovedì 20 Novembre, Orbits (in collaborazione con Scuola Futura) ha aperto le proprie porte a circa 750 studenti e 150 docenti di scuole superiori provenienti da tutta Italia. Il motto dell’iniziativa, “Fare meglio insieme”, rappresenta una linea guida semplice ma diretta: tutti possono e devono collaborare nella costruzione del mondo che verrà. Un focus particolare è stato posto in entrambe le giornate sull’importanza del Capitale Semantico, vale a dire ciò che dà significato al mondo, ci permette di interpretarlo e di progettarlo, andando a fondo nel ruolo cruciale dei linguaggi. 

Per l'intero arco della mattinata Floridi si è confrontato con una trentina tra ragazzi e insegnanti per comprendere come navigare nell’ecosistema digitale con spirito critico e consapevolezza. Un ponte generazionale ideato per chi domani dovrà abitare e dirigere il mondo trasformato dall’AI. Tanti i temi trattati, da quelli più classici su fake news privacy e protezione dei dati personali, fino alla formulazione di un pensiero critico in relazione all’AI. E poi soprattutto un ragionamento prolungato su come un calcolatore in grado di sviluppare prevalentemente dati oggettivi possa coincidere con tutto ciò che è proprio dell'essere umano: etica, personalizzazione, competenze trasversali e linguaggio. Ovviamente non sono mancati riflessioni sul ruolo che l’intelligenza artificiale svolge nella quotidiana attività scolastica.



Per quanto riguarda le tante notizie false che circolano quotidianamente sul web, anche grazie ad un utilizzo non proprio corretto dell’AI, Floridi si è espresso così: «Oggi da un lato ci rifilano un sacco di bugie. Ogni giorno sembra il primo aprile, viste tutte le bufale che circolano. Ma ora rispetto al passato siamo in possesso anche di tanti strumenti adatti a controllare la veridicità delle notizie. Basta volerlo fare davvero». Secondo il professore non bisogna avere paura delle sfide a cui la tecnologia ci sottopone: «Tutto si può risolvere grazie alla collaborazione e alla capacità di fare rete. Le soluzioni ai problemi complessi sono sempre collettive, mai individuali. Perfino sul fronte dell’ambiente dobbiamo essere più precisi: l’AI consuma meno dell’1% e tutte le tecnologie digitali meno del 4% dell’energia totale utilizzata dall’umanità ogni anno, molto meno di quanto spesso si creda. Non è una buona notizia, ma la sfida è non temere o subire l’AI, e imparare a usarla bene, insieme, per fare un passo in più nella direzione giusta».

Il pensiero critico delle persone resta però l’elemento di fondamentale importanza per evitare di farsi travolgere dalla potenza dell’AI. «Queste domande dimostrano quanto le nuove generazioni stiano già usando e pensando in modo maturo al ruolo dell’intelligenza artificiale nelle loro vite. Esistono molte strade per arrivare al sapere, ognuno di noi ne percorre una differente. L’AI può aiutarci a esplorare queste strade, a rimuovere ostacoli, ad ampliare le prospettive, ma la meta deve essere sempre scelta da ciascuno di noi. Per non perdere la propria identità in mezzo alla quantità enorme di messaggi che riceviamo è fondamentale pensare autonomamente, anche per lasciare una traccia personale in ciò che si fa, anche quando si usa l’AI. Questo significa imparare a dialogare con la tecnologia, guidarla, controllarla e non subirla. Per fortuna l’AI è paziente, non si stanca, e può offrirci punti di vista diversi aiutandoci a sviluppare e raffinare le nostre idee», ha concluso Floridi.

Foto di Ambra Alessi