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«Nei bar del nord Italia ci si lamenta del freddo e c'è chi perfino dice che il riscaldamento globale è una bufala! Ma non si può valutare il clima guardando solo al proprio fazzoletto di terra: l’andamento climatico è un concetto globale, sul lungo periodo, e tutti i dati segnalano che va sempre peggio». Con Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, parliamo delle anomalie climatiche dellle ultime settimane.
Mercalli, al nord Italia quest’anno l’estate sembra non arrivare…
«L'impressione è che fa freddo, ma dal punto di vista delle temperature siamo nella media dei mesi di giugno di 30 anni fa, prima del riscaldamento globale. È una anomalia locale in un pianeta sempre più caldo. Da giugno 2023 a oggi il pianeta sta mostrando le temperature più alte di sempre. E non dimentichiamoci dei 1.330 morti a La mecca in Arabia Saudita per le temperature roventi, degli oltre 52 gradi a New Delhi in India, e della moria di scimmie in Messico per l’ondata di caldo».
Da cosa dipende la pioggia sul nord Italia?
«Sulle Alpi circola aria fredda dalle latitudini settentrionali, e aria umida atlantica che porta acqua. Siamo spiazzati perché negli ultimi anni le estati debuttavano a fine maggio mentre ora sono quattro mesi che piove e abbiamo avuto una delle primavere più umide degli ultimi 100 anni».
Nel Sud Italia, invece, il clima è caldo e siccitoso…
«A sud domina aria africana e non a caso in Sicilia c’è stata la siccità più forte degli ultimi 70 anni. Come temperature siamo sopra la media».
Cosa causa questa situazione persistente?
«Da tre mesi la situazione meteo non evolve. Succede perché la circolazione generale dell’atmosfera presenta anomalie, fra cui appunto la persistenza della stessa conformazione meteo. Questo poi causa l’estremizzazione degli aventi. In Italia, ad esempio, nel 2021 e nel 2022 abbiamo assistito a due anni di siccità estrema, poi superata dalle alluvioni del 2023, l’ultima a luglio dell’anno di un anno fa in Emilia Romagna. E aveva piovuto anche in Sicilia».
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
«Ci saranno periodi molto caldi e asciutti e altri piovosi, le situazioni persistenti saranno la consuetudine. Ci saranno poi i fenomeni estremi come i nubifragi: si chiamano colpi di frusta climatici perché fanno aumentare i danni economici e alle infrastrutture, provocando anche molte vittime».



