Caro don Antonio, ma davvero possiamo dare la colpa della crisi solo a chi ci governa? Con la promessa di una rapida restituzione, ho prestato dei soldi a una mia amica che per spese folli e inutili si era indebitata. Dopo due anni non mi ha ancora restituito nulla. Motivo? Ha fatto altre spese folli e viaggi, fregandosene degli impegni. Un altro mio amico lavora in nero e sfrutta l’assegno di disoccupazione. La sua giustificazione? «Così fan tutti». I ragazzini in autobus si vantano di non pagare l’abbonamento ma si lamentano per l’inefficienza dei mezzi pubblici. Oppure la ragazza madre: sfrutta gli assegni del Comune e li spende per lampade solari e centri estetici. Potrei ancora continuare. Mio padre ha fatto crescere quattro figli, insegnandoci la sobrietà e il rispetto per il prossimo.
Lorenzo C. - Venezia

Nel rispetto delle piccole cose si vede l’onestà delle persone. C’è, oggi, una diffusa acquiescenza all’illegalità, giustificata dalla considerazione che «così fan tutti», e che se non ti adegui e non ne approfitti, sei solo uno stupido. I continui esempi di furti e appropriazioni indebite che, ogni giorno, vengono da chi ha ruoli istituzionali, non fanno che confermare questa mentalità. L’onestà bisogna assumerla già col latte materno e viverla in famiglia con orgoglio, perché vale più della furbizia. Tanto, prima o poi, le volpi finiscono in pellicceria.