C’è un filo tenace che unisce la città di Milano e la Lombardia alla Puglia, una trama di volti, storie e talenti che ogni anno si rinnova nel Premio “Ambasciatori di terre di Puglia”, giunto quest'anno alla diciannovesima edizione e organizzato dall'Associazione regionale pugliesi di Milano.

Un riconoscimento che non celebra semplicemente il successo, ma la capacità di portare nel mondo la luce di una terra antica, laboriosa e creativa. Sabato 22 novembre, alle ore 17, nell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, questo filo tornerà a brillare attraverso quattro nuove figure chiamate a raccontare, con il loro impegno, la ricchezza delle genti pugliesi. I premiati di quest’anno rappresentano lo spirito multiforme della regione: Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana di Pallavolo, simbolo di una Puglia che sa crescere e vincere con la forza del gioco di squadra; Roberta Di Laura, danzatrice e coreografa, che porta sui palcoscenici internazionali grazia e disciplina; il magistrato Stefano Dambruoso, da sempre impegnato nella difesa della legalità; e la Riserva naturale e area marina protetta di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, custode del Salento più autentico, dove la natura parla ancora con voce limpida. Accanto a loro, una menzione speciale andrà a Leonardo Lanzilao, imprenditore ed esperto di marketing territoriale, per il suo lavoro nel promuovere la cultura e le eccellenze produttive pugliesi, soprattutto quelle del Salento.

«Questo riconoscimento è nato con l’intento di far conoscere, attraverso i protagonisti migliori, il pensiero, la cultura e l’ingegno delle genti di Puglia», spiega la presidente del Premio, Giovanna Iannantuoni., già rettrice dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Una missione che negli anni è diventata racconto collettivo: storie che parlano di radici e di futuro, di passione e competenza, di persone che hanno saputo portare lontano il volto della loro terra. Lo conferma anche il generale Camillo de Milato, presidente dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano: «La forza di questo Premio è quella di raccontare la nostra regione attraverso i volti e le storie di chi l’ha resa nobile nel campo in cui ha operato».

Un mosaico di esperienze che, anno dopo anno, rivela una Puglia che non si lascia definire da un’unica immagine, ma vive nell’ampiezza dei suoi talenti. «In un mondo che tende a globalizzare tutto», aggiunge l’ideatore del Premio, Giuseppe Selvaggi, «premiare le persone e le istituzioni significa restituire valore al territorio a cui appartengono».

La serata, condotta dalla giornalista Nicla Pastore, sarà arricchita dalla voce lirica del soprano Carly Paoli e dalle note dell’Orchestra a plettro Città di Milano, in un dialogo armonioso tra musica e memoria.

Un Premio che, nelle sue diciotto edizioni, ha visto passare figure amatissime – da Lino Banfi ai Negramaro, da Al Bano a Checco Zalone, da Ron a grandi istituzioni scientifiche e culturali – fino ai nomi della carità, della ricerca, della creatività e dell’impegno civile.

Il simbolo che li raccoglie tutti è il logo del Premio: il faro di Santa Maria di Leuca, affacciato sull’estremo lembo di Puglia, dove la terra finisce e comincia il mare. Un faro che guarda a Oriente, come a ricordare che ogni identità autentica è chiamata a dialogare ed entrare in relazione con le altre culture.

Il Comitato d’onore, presieduto dal generale de Milato, riunisce personalità provenienti dalla società civile, dal mondo delle istituzioni, della cultura e delle forze armate, tutti accomunati dall’impegno a custodire il racconto migliore della propria terra.

Organizzato dall’Associazione Regionale Pugliesi di Milano con la collaborazione della Regione Lombardia e il patrocinio del Senato e della Camera, il Premio non è soltanto una cerimonia: è una festa delle radici, un tributo alla dignità dell’ingegno umano, un ponte che continua a unire. Perché le terre di Puglia, come i loro ambasciatori, non smettono mai di parlare al cuore di chi le incontra.