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«La condizione dei rifugiati e dei profughi da un numero crescente di conflitti armati, tensioni regionali e gravi crisi umanitarie, indotte anche dall’impatto crescente di eventi climatici estremi, diviene sempre più grave. È una realtà che interpella le nostre coscienze e ci chiama a fare di più per chi si trova in condizione di fragilità e bisogno per affermare l’inviolabilità della dignità di ogni persona», lo ha dichiarato oggi, 20 giugno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato.
«Non è solo questione umanitaria», prosegue il Presidente, «è responsabilità giuridica e morale comune. Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, si rinnova il dovere di ricordare che la tutela della persona, in ogni sua condizione, è principio fondativo della Repubblica Italiana, cuore dell’ordinamento europeo e pilastro del diritto internazionale. L’Italia, anche per la sua collocazione geografica, si trova in prima persona a rispondere a questa sfida globale e ad affrontare le ragioni profonde di questi fenomeni».
Il messaggio prosegue con un monito: «Si misurano in questo ambito le insufficienze dell’ordinamento internazionale che non riesce ad assolvere pienamente al compito di protezione di queste condizioni di fragilità, specie in questa fase di indebolimento e lacerazione delle relazioni fra gli Stati. La visione della Repubblica Italiana, fondata sulla cooperazione multilaterale e sul dialogo, appare ancora più preziosa, con l’attivo coinvolgimento delle forze della società civile, per un approccio condiviso in grado di offrire risposte rapide, concrete ed efficaci».
Lo scorso 12 giugno l'Unhcr, l'Agenzia Onu per i rifugiati, ha reso noti a i nuovi dati sui flussi di persone in fufa nel mondo. In base al Global trends report, ad oggi oltre 122 milioni di persone in tutto il mondo sono sfollate forzatamente, costrette ad abbandonare le loro case alla ricerca di sicurezza e protezione in altri luoghi e Paesi. Un numero record, senza precedenti, come sottolinea nel suo messaggio l'alto commissario dell'Unhcr Filippo Grandi.
Che aggiunge:«Il totale fallimento nel porre fine ai conflitti – dal Sudan all'Ucraina, dalla Repubblica Democratica del Congo a Gaza – continua a causare sofferenze umane inimmaginabili. Eppure, le persone innocenti che fuggono per salvarsi la vita mentre volano i proiettili e piovono i missili sono ingiustamente stigmatizzate, rendendo più difficile sfuggire al pericolo e trovare un luogo dove riprendersi e ricostruire la propria vita. A peggiorare una situazione già disperata, i brutali tagli agli aiuti umanitari stanno soffocando l'assistenza, minacciando la vita di milioni di persone che hanno un disperato bisogno di aiuto.In questo momento critico, è fondamentale riaffermare la nostra solidarietà con i rifugiati, non solo a parole, ma con azioni urgenti».
(Foto Ansa: palestinesi rifugiati in LIbano dal 1948)



