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Ilaria Salis è ancora in catene. L'attivista monzese è entrata in aula questa mattina per la nuova udienza del processo che la vede accusata di aggressione a due neonazifascisti. Ma prima dell’ingesso in aula contro i suoi avvocati è arrivata l’intimidazione squadrista e un'aggressione verbale: "Stai zitto o ti spacco la testa”. È quanto un gruppo di una manciata di estremisti di destra ha detto nei confronti dell'avvocato Eugenio Losco, i famigliari e gli amici dell’insegnante italiana.
Oggi il giudice, all’udienza, dovrà decidere sui domiciliari in italia, con l’udienza che entra in fase istruttoria.


In aula verrà sentito anche Zoltán Tóth, militante di estrema destra ungherese, aggredito il 10 febbraio del 2023 all’uscita di un ufficio postale - rimandato a casa dall’ospedale con una prognosi di 8 giorni -, e due testimoni di quello che è il primo dei due episodi violenti a lei contestati. Ilaria Salis secondo i suoi legali oggi non farà alcuna dichiarazione: perché continua a dichiararsi innocente, respingendo le accuse della Procura.
Tocca dunque al giudice ungherese Jozsef Sòs stabilire oggi – giovedì 28 marzo - il destino di Ilaria, con la decisione sarà anche la cartina di tornasole sull’azione del lavoro diplomatico italiano.


A sostenere la causa della donna italiana è presente anche una delegazione di parlamentari dell’opposizione, dal Pd al M5S, da Alleanza Verdi-Sinistra a Italia Viva. In aula anche Michele Rech, in arte Zerocalcare, che sta raccontando a fumetti la vicenda dell’attivista antifascista italiana. Parallelamente, in Italia, l’Anpi provinciale di Milano le ha espresso la sua piena solidarietà assegnandole ad honorem la tessera ‘Amici dell’Anpi’.
In copertina, immagine Tg3



