So che ciò che sto per proporre per fronteggiare il dramma degli immigrati non è una ricetta originale, ma tanto vale ribadirla, affinché alla sensibilità di noi italiani faccia seguito anche il coraggio dell’azione. Perché, in risposta all’appello del Papa, non accogliamo questi nostri fratelli in piccoli nuclei, da cinque a dieci persone, presso ogni parrocchia del Paese? O anche nelle associazioni e nelle famiglie disponibili? Ma, forse, l’ostacolo è solo l’ottusità della legge, che vuole gli immigrati in centri sovraffollati.
ALFONSO P.
Non credo sia la legge a impedire di aprire le porte a quanti hanno bisogno di aiuto e assistenza. Come hanno fatto, ad esempio, tanti lampedusani con i “poveri cristi” approdati sulla loro isola. La tua proposta è coraggiosa, richiede un impegno strutturato. E una “provocazione” a interessarsi più seriamente degli “ultimi”, facendoci coinvolgere in prima persona.
ALFONSO P.
Non credo sia la legge a impedire di aprire le porte a quanti hanno bisogno di aiuto e assistenza. Come hanno fatto, ad esempio, tanti lampedusani con i “poveri cristi” approdati sulla loro isola. La tua proposta è coraggiosa, richiede un impegno strutturato. E una “provocazione” a interessarsi più seriamente degli “ultimi”, facendoci coinvolgere in prima persona.


