(nella foto, don Luigi Ciotti di fronte all'urna di Gino Strada)

 

Sono state migliaia le persone che si sono recate alla camera ardente di Gino Strada, allestita a Casa Emergency, in via Santa Croce a Milano. Davanti all'urna sono passati amici, sostenitori di Emergency, cittadini comuni, sacerdoti, medici e infermieri dell'ong e anche personalità delle istituzioni e della società civile. Si sono messi in coda ordinatamente sotto il sole in attesa del proprio turno, a partire dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e ancora, il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, l'architetto renzo Piano, il conduttore Flavio Insinna e l'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti accompagnato dalla moglie Milly e il figlio Angelo Mario.  “Non ricordarlo nelle ceneri – ha detto son Ciotti – ma nelle cose che ha fatto. Questa gente in fila urla, dobbiamo alzare la voce e darci da fare per portare avanti il ​​suo messaggio”

Sul cancello d'ingresso della sede di via Santa Croce sono stati appesi mazzi di fiori e numerosi messaggi di ricordo e di ringraziamento per il lavoro svolto da Strada in Italia e nel mondo con Emergency. "Grazie Gino, quello che lasci resta straordinario come te vola alto" e "Ora vai Gino, continuiamo noi ti abbracciamo per sempre", alcuni dei messaggi scritti. Intanto sono già 50 mila le firme per dedicargli una via una piazza. Si parla di piazzale Cadorna, a Milano, la piazza antistante la Stazione Nord.