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Sono un capo scout da quasi quindici anni e, per ragioni lavorative, quest’anno ho preso un anno sabbatico; cioè non faccio servizio nelle branche. Il problema nasce da un dubbio che si è acuito con i recenti fatti di Macerata: ma gli scout cattolici riescono a passare il messaggio di fratellanza e di apertura al prossimo che è alla base dello scoutismo? Tanti ragazzi e capi si fanno irretire da messaggi che mi fanno accapponare la pelle, senza capire che sono totalmente contrari ai valori che dovrebbero vivere, far propri e insegnare. Come si fa a contrastare certi messaggi che, come diceva Goebbels, ripetuti dieci, cento, mille volte diventano verità nonostante siano falsità? Riusciremo a depurarci da certi cattivi maestri? Riusciremo a fare nostri i messaggi di Gesù? Io lo spero, ma la vedo dura.
LETTERA FIRMATA
Nessuno è immune dai cattivi maestri, dai messaggi di violenza e di odio. Soprattutto quando, partendo da notizie false o parziali, spingono a creare nemici intorno a noi, a vedere solo il male, a far crescere la paura. Da quanto mi scrivi, non sono immuni nemmeno coloro che hanno fatto un percorso educativo con gli scout. Ma lo stesso vale per tante persone che frequentano altre associazioni o la parrocchia.
Che cosa fare? Purificare noi stessi, i nostri pensieri, le nostre idee, tornando alle sorgenti più pure dei valori scout e prima ancora all’insegnamento del Vangelo. Lasciarci istruire dai “buoni” maestri, che non mancano anche oggi e che comunque possiamo incontrare attraverso i loro scritti. Dare per primi il buon esempio, in parole e azioni. Infine, dobbiamo avere fiducia nella forza del bene, che si scopre in particolare nell’incontro con l’altro: quando lo si guarda in faccia non è più un nemico, ma una persona.



