Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per "crimini di guerra e crimini contro l’umanità" nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre 2023

Il procuratore ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale dell'Aja di emettere mandati di arresto anche nei confronti dei leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri per "crimini di guerra e contro l'umanità" commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

Il procuratore della Cpi annuncia che, «come ulteriore salvaguardia», ha chiesto la consulenza di «un gruppo di esperti di diritto internazionale che ho convocato per sostenere l'esame delle prove e l'analisi legale in relazione a queste richieste di mandato d’arresto», dice Karim Khan nelle motivazioni della richiesta alla Corte. Il gruppo è composto da esperti «di elevate caratura nel campo del diritto umanitario internazionale e nel diritto penale internazionale», tra cui Sir Adrian Fulford, la baronessa Helena Kennedy, presidente dell'Istituto per i diritti umani dell'International Bar Association, Elizabeth Wilmshurst, ex vice consigliera giuridica del Foreign and Commonwealth Office del Regno Unito e Danny Friedman. Non solo. In aggiunta figurano due dei consiglieri speciali: Amal Clooney e Sua Eccellenza il giudice Theodor Meron. «Questa analisi di esperti indipendenti ha sostenuto e rafforzato le richieste presentate oggi dal mio Ufficio: sono grato anche per il contributo di alcuni altri miei consiglieri speciali a questa revisione, in particolare Adama Dieng e il professor Kevin Jon Heller», aggiunge il procuratore capo della Cpi.



Non tarda la risposta di Israele in merito alla decisione della Cpi che «ha messo sullo stesso piano la vittima con il carnefice. Questo incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio», ha detto una fonte anonima del governo di Netanyahu citata dal quotidiano israeliano Haaretz.

Anche le famiglie degli ostaggi israeliani hanno respinto l'equiparazione del Procuratore capo della Cpi tra i terroristi di Hamas e i leader di Israele. Al tempo stesso hanno plaudito alla decisione del Procuratore di richiedere mandati di arresto nei confronti dei capi della fazione terroristica, che è un «ulteriore riconoscimento dei crimini contro l'umanità commessi da Hamas il 7 ottobre», dicono. «Sono 128 ostaggi innocenti provenienti da 24 nazioni rimangono - hanno denunciato - prigionieri nei tunnel di Hamas, dove subiscono quotidianamente abusi fisici, sessuali e psicologici". «Crediamo che - hanno concluso - il modo per dimostrare questa distinzione al mondo sia avviare immediatamente negoziati che libereranno gli ostaggi: i vivi per la riabilitazione e i defunti per la sepoltura».

Dal 7 ottobre sono circa 1200 i morti civili per l’attacco condotto da Hamas in Israele, circa 240 gli ostaggi e circa 600 i militari che hanno perso la vita nel conflitto nella Striscia ad oggi. Sul fronte palestinese a Gaza dal 7 ottobre il bilancio è di almeno 35 mila morti civili e 78 mila feriti.