Di recente avete parlato dello scandaloso caso delle pensioni d’oro. Si tratta di un’autentica vergogna per un Paese con una disoccupazione giovanile che al Sud supera il 50 per cento. Di recente, la Corte costituzionale ha stabilito che i diritti acquisiti non si toccano. Ma ci rendiamo conto? E chi si preoccupa delle famiglie con figli da accudire, che non arrivano alla fine del mese? Sono un professore di ruolo, ho investito tutto nella formazione per un avvenire decoroso, ma so che mi ritroverò con una pensione misera. La scuola dovrebbe essere non la “cenerentola” d’Italia ma il motore della nazione, per formare la futura classe dirigente del Paese. Oggi, invece, la forbice tra poveri e ricchi si allarga sempre di più. Le leggi sull’abolizione dei finanziamenti ai partiti e la riduzione degli stipendi ai parlamentari sono rimaste solo chiacchiere. Sono preoccupato per l’avvenire dei nostri figli, che vedo sfiduciati e abbandonati al loro destino. Bisogna creare nuovi posti di lavoro e dare speranza ai giovani. Va anche ridotta la spesa pubblica (duemila miliardi di debito). Tagliamo sprechi, privilegi e “rami secchi”.
Anche vivere dignitosamente è un “diritto acquisito” che andrebbe favorito con politiche adeguate, che prevedano una serrata lotta contro sprechi, privilegi e ingiustizie. Ma non a parole e false promesse, come sono abili a fare i nostri parlamentari, con una raffinata tecnica che confida sulla corta memoria dei cittadini e la complicità dei mass media, che non sono più pungolo e coscienza critica dei potenti. Fermiamo la forbice tra ricchi e poveri, prima che si allarghi a dismisura.
Mario B.
Anche vivere dignitosamente è un “diritto acquisito” che andrebbe favorito con politiche adeguate, che prevedano una serrata lotta contro sprechi, privilegi e ingiustizie. Ma non a parole e false promesse, come sono abili a fare i nostri parlamentari, con una raffinata tecnica che confida sulla corta memoria dei cittadini e la complicità dei mass media, che non sono più pungolo e coscienza critica dei potenti. Fermiamo la forbice tra ricchi e poveri, prima che si allarghi a dismisura.


