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Quali sono le sfide che l'intelligenza artificiale pone alla ricerca linguistica? In che modo l'AI condiziona e trasforma la lingua, la scrittura creativa, la traduzione? Ci avviciniamo inesorabilmente alla morte dell'autore, scalzato dalla scrittura artificiale? Intorno a queste problematiche, di grabde attualità, ruota l'edizione 2024 del Festival internazionale della lingua e cultura araba, che si svolge all'Università Cattolica di Milano dal 10 al 12 aprile, con il titolo "Lingua e intelligenza artificiale: orizzonte del futuro o vincolo del passato?".
Ideato e promosso dal professor Wael Farouq, studioso egiziano, professore associato di Lingua e letteratura araba presso l'Ateneo milanese (e coordinatore del Comitato scientifico della rassegna), il Festival - che compie dieci anni - rappresenta un'opportunità preziosa per conoscere e approfondire il mondo arabo oltre gli stereotipi, attraverso le sue espressioni culturali, la letteratura, l'arte, la musica, raccontate e spiegate dai protagonisti, studiosi, docenti, scrittori, artisti, traduttori di vari Paesi arabi, oltre a docenti e ricercatori di lingua e letteratura araba italiani.
Nell'arco dei tre giorni si rifletterà sulle problematiche della lingua araba nell'era dell'IA e sull'impatto dell'intelligenza artificiale sulla didattica delle lingue all'università, si parlerà di industria cinematografica nel mondo arabo, di filologia antica e digitalizzazione delle scienze umane, di poesia artificiale e di traduzione della letteratura araba. I relatori di quest'anno saranno 35, 18 i Paesi rappresentati, di cui nove arabi: Egitto, Iraq, Marocco, Libano, Siria, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Yemen e Palestina. E per la prima volta sarà rappresentata anche la Turchia. Tra gli ospiti presenti, Ahmed Fawzi Saleh, regista egiziano e attivista per i diritti umani, famoso in particolare per aver diretto nel 2018 il film Poisonous roses (rose avvelenate); Samer Abou Hawache, poeta e traduttore palestinese (nato in Libano da una famiglia di rifugiati palestinesi), autore di una decina di volumi di poesia; Basma El Khatib, scrittrice e giornalista libanese; Abeer Dagher Esber, scrittrice e regista siriana; Nizar Kerboute, poeta e scrittore marocchino.
La sera dell'11 aprile, nell'Aula Magna, si esibirà in concerto il coro in lingua araba dell'Università Cattolica diretto da Hani Gergi, siriano, arrivato in Italia nel 2015, oggi docente di lingua araba presso l'Ateneo oltre che musicista.
(Nella foto, il professor Wael Farouq)



