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La Nutella, la crema spalmabile più famosa al mondo e orgoglio del nostro Paese prima di diventare il marchio che tutti conosciamo, nel 1964, e assumere le iconiche sembianze del vasetto di vetro (pratico e moderno) si chiamava Supercrema. Ideata durante il dopoguerra, quando la lanciò Pietro Ferrero, un pasticcere piemontese, decise di creare un prodotto, a base di cacao e nocciole, che potesse soddisfare la fame di dolce, ma a un prezzo accessibile. Divenne subito popolare, soprattutto grazie all'uso delle nocciole, una risorsa abbondante nella regione piemontese, che le conferiva un gusto unico.


Il lancio del 1964, segno di grande rinnovamento, segnò l'inizio del suo successo globale. Ma i dieci anni precedenti raccontati dallo scrittore per ragazzi Luigi Ballerini in La fabbrica della supercrema (San Paolo) narrano un’Italia segnata dalla guerra e che fatica a rialzarsi. Si affacciano, tuttavia,le prime industrie sui mercati e i protagonisti Teresa e Lino, vivono una storia d’amore che prende forma quando, giovanissimi, vivono l’alluvione del '48, che travolge Alba e lascia dietro di sé solo desolazione. In questo scenario di rovine i due giovani operai si incontrano intrecciando le loro esistenze a quella di Pietro Ferrero e di suo fratello Giovanni, mentre il piccolo Michele, futuro figlio del fondatore, è destinato a entrare presto nella scena.
Nel romanzo, numerosi richiami al mondo che cambia, con la Vespa che ruggisce sulle strade, la televisione che entra nelle case e i cartoni animati d'oltreoceano che ci conquistano, con i miti del cinema come Marilyn Monroe, Audrey Hepburn e James Dean che popolano il nostro immaginario, cresce anche la Ferrero insieme ai suoi dipendenti, mai abbandonati dai datori di lavoro che in quegli anni consideravano l’azienda come una famiglia. La Supercrema, prende forma e in attesa che la sua popolarità esploda si fanno strada anche i sogni dei singoli.




