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Ho letto, con profonda attenzione, la lettera della signora Lucia sull’esibizionismo durante le Prime Comunioni e Cresime. Come sempre puntuale e vera la sua argomentata risposta.
Ho la sensazione che si debba ripartire dai vescovi, tante volte assorbiti in mille occupazioni che sbiadiscono il loro essere padri e maestri. Hanno ormai appaltato il rito ai vicari episcopali, rinunciando a guardare negli occhi, forse l’unica volta, i ragazzi italiani in un momento così importante.
Nella comunità di “Villa San Francesco” di Feltre viene offerto ai cresimandi in ritiro (ne vengono a migliaia) un singolare “menù”: la sera della vigilia visita al cimitero del proprio paese, carezza alla tomba di qualche giovane già “avanti”, un fiore su una lapide abbandonata, una preghiera comune per i ragazzi che, in tutto il mondo, il giorno dopo si cresimano; subito dopo una lettera invito allo Spirito Santo, tante volte l’unico non invitato al sacramento della Confermazione; al pomeriggio o alla sera, dopo la Messa solenne, visita a un’esperienza solidale del territorio, per portare la propria orma e cogliere il bene con gli ultimi del mondo; rientrati a casa, inizio di una corrispondenza con sé stessi, guidati dalla “colata” di quello Spirito Santo invocato sulla vita splendida dei ragazzi e adolescenti italiani, moltissime volte migliori di quello che si pensa.
ALDO B. - Belluno
C’è modo e modo di prepararsi ai sacramenti, e quello proposto da Aldo è davvero stimolante e concreto.
Fa sì che la Confermazione sia davvero il sacramento della maturità cristiana e non dell’abbandono della Chiesa da parte dei giovani, come ci ammonisce spesso papa Francesco. I sacramenti dell’iniziazione cristiana non sono un fine ma tappe fondamentali di una maturità cristiana che continua negli anni.
Ho la sensazione che si debba ripartire dai vescovi, tante volte assorbiti in mille occupazioni che sbiadiscono il loro essere padri e maestri. Hanno ormai appaltato il rito ai vicari episcopali, rinunciando a guardare negli occhi, forse l’unica volta, i ragazzi italiani in un momento così importante.
Nella comunità di “Villa San Francesco” di Feltre viene offerto ai cresimandi in ritiro (ne vengono a migliaia) un singolare “menù”: la sera della vigilia visita al cimitero del proprio paese, carezza alla tomba di qualche giovane già “avanti”, un fiore su una lapide abbandonata, una preghiera comune per i ragazzi che, in tutto il mondo, il giorno dopo si cresimano; subito dopo una lettera invito allo Spirito Santo, tante volte l’unico non invitato al sacramento della Confermazione; al pomeriggio o alla sera, dopo la Messa solenne, visita a un’esperienza solidale del territorio, per portare la propria orma e cogliere il bene con gli ultimi del mondo; rientrati a casa, inizio di una corrispondenza con sé stessi, guidati dalla “colata” di quello Spirito Santo invocato sulla vita splendida dei ragazzi e adolescenti italiani, moltissime volte migliori di quello che si pensa.
ALDO B. - Belluno
C’è modo e modo di prepararsi ai sacramenti, e quello proposto da Aldo è davvero stimolante e concreto.
Fa sì che la Confermazione sia davvero il sacramento della maturità cristiana e non dell’abbandono della Chiesa da parte dei giovani, come ci ammonisce spesso papa Francesco. I sacramenti dell’iniziazione cristiana non sono un fine ma tappe fondamentali di una maturità cristiana che continua negli anni.



