Siamo pronti per approvare una buona legge che sanzioni i comportamenti violenti e discriminatori contro l'omofobia e la transfobia. Ma non si cerchi di farne il cavallo di troia, ancora una volta provando a lacerare il Paese, su questioni che toccano la Costituzione e un'ethos largamente condiviso nel Paese.

Ho presentato un emendamento per non ridurre la liberta' d'opinione e d'espressione e, al tempo stesso, sanzionare davvero l'incitamento alla discriminazione e i comportamenti discriminatori. L'emendamemento che ho presentato e' largamente condiviso, da tutti gli schieramenti.

E abbiamo lavorato perche' le sanzioni non siano "carcerocentriche", ma fondate sull'educazione e i lavori socialmente utili.

E' importante ricordare a tutti quelli che hanno davvero a cuore la fine di ogni discriminazione fondata sull'identità e sull'orientamento sessuale, come sul credo religioso, politico, che "forzare" sulla nuova definizione di "genere" apre un dibattito e un varco che non e' ideologico, culturale, ma costituzionale e puo' fare naufragare una buona legge. Assorbirebbe energie che devono essere utilizzate per molte altre urgenze degli italiani.

Abbiamo costruito un buon punto di incontro:  aprire un nuovo fronte di scontro, quando dobbiamo dare respiro all'Italia con le misure per il lavoro, per le imprese, per le famiglie, per gli anziani, sul carcere, e speranza di futuro e di una buona politica anche con le non rinviabili riforme istituzionali, è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno e sarebbe egocentrico e irresponsabile.

Ma penso che ce la faremo, con il concorso del buon senso e dei molte buone volontà.