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La scuola è attraversata sempre da grandi problematiche che si riferiscono alla carenza di insegnanti, la messa in sicurezza degli edifici e le strutture, i programmi curricolari, il rapporto tra formazione e lavoro. Ci sono però aspetti positivi che vale la pena di evidenziare e fare conoscere. In uno slogan si potrebbe dire “Scuola connessa e inclusiva” con l’obiettivo di insegnare le materie curriculari in maniera inclusiva, collaborativa, creativa e innovativa grazie al sostegno delle tecnologie digitali. In questa direzione si muove il progetto Riconnessioni su iniziativa di Compagnia di San Paolo dalla Fondazione per la Scuola, un processo di innovazione didattica, digitale e tecnologica attraverso interventi di formazione a favore dei docenti e azioni di analisi e intervento sulle dotazioni strutturali delle scuole primarie e secondarie, in materia di connettività. Nato nel 2017 si è sviluppato fino ad oggi a Torino e cintura ora si sta espandendo in tutta la Regione Piemonte e ora pronto a essere replicato a livello nazionale grazie ad un rapporto con gli uffici regionali scolastici e il Miur.
Per abbattere le barriere fisiche e culturali agisce su più livelli che comprendono la dotazione di fibra ottica per una rete veloce, evoluta e sicura, la valutazione dello stato di connettività degli edifici delle scuole, il coinvolgimento dei dirigenti scolastici e soprattutto dei docenti, con l’organizzazione di cicli semestrali di incontri e la successiva fase di formazione a cascata negli istituti; la terza dedicata agli interventi finalizzati a migliorare la connettività interna delle scuole. Un “Accordo per la didattica innovativa” viene sottoscritto come patto che impegna non solo gli insegnanti, ma tutta la comunità educante, compresa la famiglia a sviluppare azioni dedicate a introdurre modelli, metodologie e strumenti innovativi nella scuola.
Nei primi anni di attività, il progetto Riconnessioni ha connesso a Torino 250 plessi scolastici attraverso 800 km di fibra e ha coinvolto quasi 100 mila studenti, più di 1.500 docenti hanno partecipato a percorsi di formazione, sono stati coinvolti 5.000 insegnanti, con un investimento complessivo di 10 milioni di euro di Compagnia di San Paolo.
Il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo crede fortemente in questo progetto: “ La scuola è elemento essenziale per formare le cittadine e i cittadini attivi del futuro: grazie a questa iniziativa potremo insieme dare ulteriore spinta alla creazione di una cultura dell’innovazione, capace di innalzare la competitività dei nostri ragazzi e la qualità di vita dei nostri territori”. Il presidente aggiunge che “vi è ormai un consenso diffuso sull’importanza di investire nello Soft Skills, stimolare il pensiero critico e affinare le capacità di risolvere problemi complessi. Bisogna dunque andare oltre l’approccio compartimentalizzato alle singole discipline, passando a uno multidisciplinare che stimoli la predisposizione al pensiero non convenzionale” e conclude il presidente “La transizione verso la scuola del futuro sarà lunga. Per non rassegnarsi alla disoccupazione tecnologica dovremmo tutti essere disposti a imparare e re- imparare sempre”.
Lorenzo Benussi, responsabile del Progetto Riconnessioni per la Fondazione per la Scuola spiega: “Abbiamo fatto una analisi per capire cosa ha funzionato e non ha funzionato nella scuola per promuovere l’innovazione in particolare con l’utilizzo delle tecnologie digitali a scuola. I problemi principali che abbiamo riscontrato sono: le infrastrutture di connettività internet sono ancora deboli, le scuole oggi non hanno ancora un internet sufficiente se volessero realmente usarla. Oppure lo hanno a disposizione ma non lo utilizzano. Con un partner internazionale openfive e grazia al bando nazionale banda ultralarga abbiamo promosso questo progetto di riconnessione”. Con modalità innovative il progetto prevede di portare nelle scuole un insegnante a supporto delle attività tecnologiche, tecnico integrato nel programma di formazione degli insegnamenti, soprattutto nel ciclo scolastico primario.
In Riconnessioni è fondamentale l’equilibro, tra il consolidamento delle infrastrutture materiali con quelle educative, a partire dello sviluppo professionale dell’insegnante. Fornire opportunità concrete agli insegnanti di ogni ordine e grado scolastico che hanno aderito al progetto con una formazione dedicata, gratuita e in grado di rispondere alle sfide della società digitale e tecnologia, nel rispetto della formazione curricolare. E inoltre immettere modalità diverse anche nella struttura fisica di una classe ordinata, ancora oggi, su file di banchi, individuali e rigidamente indicanti una struttura di modello superato. Il sistema educativo preserva gli aspetti fondamentali della disciplina, l’autorità, la trasmissione di nozioni di base ma si allarga a quelli di prospettiva essenziali per il futuro immerso nella dimensione digitale. Ancora Benussi rammenta come con Riconnessioni "non venga insegnato come si accende un dispositivo elettronico, ma come lo strumento tecnologico può aiutare i ragazzi ad imparare meglio. Attraverso per esempio delle unità didattiche che sono messe a disposizione di tutti”.
Dalle considerazioni dei protagonisti del mondo della scuola emerge il valore aggiunto di una visione diversa e innovativa della didattica. Paola De Faveri dirigente scolastico istituto comprensivo Marconi Antonelli di Torino afferma che “la proposta arrivata dalla Fondazione per la Scuola agli Istituti è stata gradita perché avevamo già lavorato con l’istituzione della Compagnia di San Paolo. Nei nostri plessi, una scuola primarie e una secondari di primo grado, siamo partiti quattro anni fa e Riconnessioni ha dato un grande slancio alla programmazione e alle attività didattiche. Ciò che abbiamo apprezzato è stata dapprima il valore e la qualità della formazione di un nucleo di docenti che ha ampliato delle conoscenze condividendole con insegnanti di altre scuole, successivamente anche gli incontri tra dirigenti scolastici è stato molto importante così come la verifica delle attività didattiche nel corso dell’anno curricolare con un focus fondamentale sull’inclusione e il sostegno di tutti gli studenti soprattutto quelli di che fanno più fatica. Progettate una didattica che ripensi gli spazi, i tempi, gli strumenti e le modalità e portare tutti ad un livello di apprendimento dando a ciascuno la possibilità di coltivare i propri talenti”.
La maestra di matematica e scienze motorie nella scuola primaria elementare Gabelli plesso Pestalozzi – della periferia di Torino Antonella Giordano sottolinea l’efficacia del binomio tecnologia e didattica: “Riuscire a fare utilizzare ai bambini strumenti tecnologici e digitali è un grande aiuto. E i bambini che sono intuitivi e ricettivi hanno subito migliorato il loro apprendimento. Non viene sostituita la lezione tradizionale ma l’utilizzo di coding, materiali digitali (video, testi, fotografie) e formule logiche ci avvicina, attraverso alla proposta didattica, ad un mondo che i ragazzi vivono nella loro quotidianità. Un altro aspetto è senza dubbio la possibilità di lavorare con il computer ma in una situazione di gruppo e relazione, non isolato davanti ad uno schermo. Quello della condivisione, di aiuto reciproco e di collaborazione tra insegnanti e allevi. Sono questi gli aspetti più significativi che rileviamo nelle classi e nella crescita degli studenti. Per portare tutti ad un livello di apprendimento dando a ciascuno la possibilità di coltivare i propri talenti”.



