Si chiama “Scuola al centro” ed è un progetto lanciato dal Miur che prevede un investimento da 10 milioni di euro e fa seguito a uno dei punti della riforma di Renzi della scuola, quello in cui si parla di far diventare gli istituti luogo dove formarsi ma non solo durante le ore curricolari. Nel testo si parla infatti di apertura delle scuole (intese come edifici pubblici) nel periodo estivo per promuovere attività educative, ricreative, culturali, sportive e artistiche.

Per evitare che i ragazzi che restano a casa e finiscono per passare le giornate per strada
e in particolare pensando ai quartieri più disagiati di Milano, Roma, Napoli e Palermo si pensa di coinvolgere scuole medie e scuole superiori.
Il Ministro Giannini  ha firmato un decreto che stanzia 10 milioni di euro immediatamente per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano. Nei giorni scorsi aveva spiegato al Messaggero che, per esempio, solo per Napoli dove si contano 541 istituti, di cui 275 in zone considerate a rischio, verrebbero stanziati 4 milioni e 100 mila euro.

E' «un progetto importante che va incontro alle esigenze sul territorio», soprattutto «nelle aree più difficili», perchè «dare un'alternativa alla strada nei mesi in cui la scuola non accoglie bambini e ragazzi è una cosa straordinariamente importante e bella» ha ribadito oggi il ministro dell'Istruzione. Ha quindi precisato che «non sarà un'iniziativa spot, ma un percorso che dura per anni e per il quale sono stati stanziati 120-140 milioni. È difficile fare polemica su questo».

A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative. I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale.

Si era parlato di scuole aperte anche in seguito all’inchiesta della morte della piccola Fortuna, violentata e uccisa all’interno del condominio degli orrori al Parco Verde di Caivano il 24 giugno del 2014. Era emersa una realtà di infanzia abbandonata e ci si era interrogati proprio sulla possibilità di proteggerla attraverso l’apertura delle scuole elementari durante le vacanze.

Nel progetto del Miur si estende tale possibilità anche agli altri ordini di scuole. La partecipazione non sarà obbligatoria e i ragazzi, non andranno a scuola per studiare: il ministero pensa a sport, musica,  teatro e vari laboratori artistici, insomma, «tutto quello che potrebbe interessare i ragazzi, farli divertire e toglierli dalla strada». Sulle risorse, «potranno essere utilizzati i fondi europei destinati alla dispersione scolastica», ha dichiarato Giannini. Quanto alla possibilità di aprire le scuole anche la domenica ha aggiunto che se il progetto che verrà sperimentato quest'estate andrà bene, si potrebbe pensare una volta avviata la rete anche alle giornate festive.