Tavecchio ha annunciato, per il Parma, una soluzione provvisoria, alla quale avevo accennato la settimana scorsa. Nello sport statunitense, sono le Leghe a ricevere il denaro dalle società per stipendiare i giocatori, e quindi il tragitto degli ingaggi è club di appartenenza-Lega competente-tesserati, e non, direttamente, club di appartenenza-tesserati. Quando le società non consegnano questo denaro alle Leghe, sono le Leghe, attraverso un fondo comune, a pagare i giocatori, perché la regolarità dei campionati è considerata sacra e intoccabile.

In Italia, nel caso del Parma, avverrà, fino alla fine della stagione, proprio questo, in modo che gli atleti non abbiano motivo per snobbare le prossime partite, e falsare il torneo. Restano le perplessità sul “prima” e sul “dopo”.

Il “prima”: come mai la Covisoc, in estate, aveva consentito l’iscrizione del Parma, già escluso in campo europeo per insolvenze, al campionato?

Il “dopo”: una volta attuato questo salvataggio collettivo, che ne sarà del futuro del Parma? Bisogna che il nuovo potenziale proprietario Manenti agisca subito, e con trasparenza, per capire se è in grado di evitare il fallimento