Con sconcerto e stupore ho appreso dello stupro ai danni di una giovane interprete afghana che lavorava per una televisione francese, avvenuto proprio da parte di suoi connazionali nella Jungle di Calais. Mi chiedo: chi ci stiamo portando in casa? Lavoro nell’ambito del sociale sia in Italia sia all’estero, e non trovo alcuna giustificazione per questa presa di possesso della nostra cultura e della nostra terra da parte degli immigrati. A mio parere, è assolutamente necessario che il nostro sistema di accoglienza riveda i propri criteri. E che certi elementi, la cui integrazione sarà impossibile, vengano allontanati dal nostro territorio. Usiamo la prudenza cui ci invita Gesù.

V.M.

Un delinquente o un assassino è tale indipendentemente dalla sua provenienza o colore della pelle. E va trattato con le sanzioni previste dalla legge, espulsione inclusa se si tratta di uno straniero. Nessuno può fare violenza ad altri o violare impunemente le regole senza pagarne duro pegno. Non è una questione di “prudenza evangelica”. Gesù, semmai, ci invita all’accoglienza dei poveri e degli ultimi, facendoci prossimo degli scarti della società, perché su questo saremo giudicati.